Per la collana storico-coloniale “Romanamente” esce il 25° dossier. Un numero speciale di 110 pagine con 150 immagini dedicato alla costruzione della litoranea libica nota anche come “Balbia”. “Uno dei più importanti passi verso l’unificazione di questa terra che oggi si chiama LIBIA – scrive l’architetto Mofawak Hawas nella prefazione – questo progetto è un elemento fondamentale nella storia della Libia: la patria è stata unita dopo essere stata separata geograficamente in Cirenaica e Tripolitania”.
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Tutta la costruzione della LITORANEA LIBICA detta “BALBIA”: la storia, la realizzazione, i cantieri, le macchine, le maestranze, le case cantoniere, le case di ristoro e l’Arco dei Fileni progettato dall’architetto Florestano Di Fausto! Consueto grande formato A4 (21×30 cm)
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La nuova grande arteria con i suoi 1.822 km e 4.000.000 mq di bitumatura “ha facilitato la mobilità dei suoi abitanti dal confine occidentale a quello orientale – afferma Hawas – per motivi economici e commerciali e di controllo per chi governava queste regioni”. Fortemente voluta dal Governatore Italo Balbo la sua costruzione fu approvata con R.D.L. 14 marzo 1935, XIII n. 545 per una spesa di L. 103.000.000 senza gravare sullo stato italiano ma solo grazie ai bilanci della colonia.
All’ufficio speciale del Genio Civile di Tripoli, diretto dall’ing. N. Troilo, il governatore diede le seguenti direttive: tempo massimo per il costruzione della Litoranea non superiore ai 12 mesi senza superare la spesa prevista, l’esecuzione dell’opera da affidarsi non a una sola ditta, ma ad un congruo numero di imprese, ognuna delle quali avrebbe dovuto, contemporaneamente alle altre, iniziare la costruzione del proprio tronco.
Lo sviluppo complessivo della Litoranea venne suddiviso in 16 tronchi da affidare ad altrettante ditte. Dieci di queste erano imprese da tempo stabilite in Colonia, rispondendo così anche a un principio di equità nei confronti degli imprenditori residenti già in Libia. In media lavorarono, nei vari tronchi, dai 1.500 ai 2.500 operai locali, supportati da dirigenti italiani.
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Sottolinea Hawas: “Nonostante le loro diverse nazionalità, in questo progetto, operai italiani e libici, cui furono garantiti i propri diritti attraverso contratti di lavoro integrati, hanno lavorato fianco a fianco per realizzare questa grande opera”, infatti i contratti di assunzione furono regolati dal decreto 4 maggio 1936 n. 8277.
Nelle statistiche dell’Ufficio del Genio Civile furono registrate complessivamente 330.000 giornate lavorative di operai nazionali e 4.180.000 di operai indigeni.
“La LITORANEA LIBICA è anche la rappresentazione di come il lavoro riunisca i popoli – conclude la prefazione Hawas – Il progetto è stato un’esperienza unica di pacifica convivenza alla luce del fruttuoso lavoro tra le diverse razze”.
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– Vol. I“Come l’Italia fascista costruiva le strade in Africa”
– Vol. II“Come l’Italia fascista rese fertili le terre d’Africa”
– Vol. III“Come l’Italia fascista edificava le città in Africa”
– Vol. IV “Come l’Italia fascista iniziò a fotografare l’Africa”
– Vol. V “Come l’Italia fascista industrializzò l’Africa”
– Vol. VI “Come l’Italia fascista accoglieva i turisti in Africa”
– Vol. VII “Come l’Italia fascista erigeva le cattedrali in Africa”
– Vol. VIII “Come l’Italia fascista realizzava i musei in Africa”
– Vol. IX “Come l’Italia fascista modernizzò le vie d’Africa”
– Vol. X “Come l’Italia fascista valorizzò l’archeologia in Africa”
– Vol. XI “Come l’Italia fascista valorizzò i deserti in Africa”
– Vol. XII “Come l’Italia fascista costruì le ferrovie in Africa”
– Vol. XIII “Come l’Italia fascista modernizzò l’agricoltura in Africa”
– Vol. XIV “Come l’Italia fascista creò la nuova città di Rodi”
– Vol. XV “Come l’Italia fascista creò un nuovo stato in Africa”
– Vol. XVI “Come l’Italia fascista portò il lavoro nel Dodecaneso”
– Vol. XVII “Come l’Italia fascista realizzò opere pubbliche in Africa”
– Vol. XVIII “Come l’Italia fascista stupì gli Stati Uniti d’America”
– Vol. XIX “Come l’Italia fascista creò eroi leggendari”
– Vol. XX “Come l’Italia fascista gestì la posta in Africa”
– Vol. XXI “I valorosi dubat nell’eroica battaglia di Gunugado”
– Vol. XXII “Come l’Italia fascista costruì le scuole in Africa”
– Vol. XXIII “Come l’Italia fascista abolì la schiavitù in Africa”
– Vol. XXIV “Come l’Italia fascista creò le banche in Africa”
Vuoi approfondire la storia delle colonie italiane e vorresti un consiglio? Ecco QUI l’elenco delle nostre pubblicazioni: libri, dossier e riviste. Tutti i testi sono a carattere coloniale e utili per conoscere la storia d’Italia in Africa senza i pregiudizi della dittatura del pensiero unico. Ordina i tuoi titoli inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it.
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