L’architetto Mofawak Hawas firma la prefazione del volume dedicato alla “Balbia”

Per il numero speciale della collana storica Romanamente di Alberto Alpozzi, dedicato alla costruzione della strada Litoranea in Libia, l’architetto Mofawak Hawas di Tripoli ha scritto una interessante prefazione. Inizia con una breve introduzione geografica sulla sua terra:
Come è noto, la Libia ha una posizione geografica molto unica nel centro della costa del Mediterraneo del sud. È un collegamento tra oriente e occidente, dall’est dell’Egitto all’ovest della Tunisia, al nord, con circa 2.000 km di costa, con il mar Mediterraneo e al sud con il grande deserto dove si trovano molte vie verso l’Africa”.

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Prima della costruzione della nuova strada, poi rinominata “Balbia”, la Tripolitania e la Cirenaica erano separate. In mezzo il golfo della Grande Sirte era totalmente privo di strade moderne.
“Gli abitanti di questa terra molto varia hanno sempre vissuto come gruppi separati. Ogni gruppo era insediato una zona e le comunicazioni tra loro erano sempre state difficili anche se attraversare queste zone era necessario per motivi economici e commerciali e di controllo per chi governava queste regioni”.
Le vie di comunicazione sono da sempre state alla base del controllo del territorio infatti già Strabone sottolineava come i romani fossero principalmente e primariamente attenti nell’aprire strade nuove. Lezione imparata e sempre messa in pratica “romanamente” dall’Italia coloniale.
La prima idea della nuova strada litoranea si trova nel convegno che il Governatore Italo Balbo indisse ad Agheila il 14 febbraio 1934 con lo scopo preciso di stabilire le direttive per l’allacciamento della Tripolitania alla Cirenaica, gettando le basi per la costruzione della nuova strada.

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“Il progetto – scrive l’architetto Hawas – della LITORANEA LIBICA fu un progetto storico e possiamo considerarlo uno dei più importanti passi verso l’unificazione di questa terra che oggi si chiama LIBIA. Questa nuova arteria ha facilitato la mobilità dei suoi abitanti dal confine occidentale a quello orientale.
Questo progetto è un elemento fondamentale nella storia della Libia: la patria è stata unita dopo essere stata separata geograficamente in Cirenaica e Tripolitania.
Anche se in precedenza era stata trattata come un unica unità politica, fu con questo progetto che tutta la vita sociale ed economica, incrociando questa strada, è diventata effettivamente quello che oggi è la nazione “Libia”. Questa è l’arteria che trasporta la linfa vitale tra Oriente e Occidente”.

I lavori iniziarono il 15 ottobre 1935. La realizzazione della nuova strada venne divisa in 16 distinti tronchi e affidata ad altrettante imprese che lavorarono contemporaneamente mantenendo al lavoro, su ogni tronco, tra i 1.500 e 2.500 operai locali.

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Ci spiega Hawas: “La LITORANEA LIBICA è anche la rappresentazione di come il lavoro riunisca i popoli. Nonostante le loro diverse nazionalità, in questo progetto, operai italiani e libici, cui furono garantiti i propri diritti attraverso contratti di lavoro integrati, hanno lavorato fianco a fianco per realizzare questa grande opera”.
Infatti le assunzioni, su base volontaria, furono normate dal decreto 4 maggio 1936 n. 8277. Il decreto non solo garantiva il salario minimo (art. 1) ma anche la fornitura gratuita d’acqua (art. 2) e il trasporto gratuito da e per i cantieri degli operai (art. 3).
“In questo progetto – conclude Hawas – libici e italiani hanno affrontato condizioni ambientali difficili e le difficoltà di lavorare insieme e le hanno superate uniti affinché questa terra diventasse un tutt’uno e una patria per chi la abita, a prescindere da chi la governa politicamente. Il progetto è stato un’esperienza unica di pacifica convivenza alla luce del fruttuoso lavoro tra le diverse razze”.
Una testimonianza preziosa per chi oggi volesse accingersi allo studio della storia coloniale italiana scevro da qualunque mistificazione ideologica alla quale, purtroppo, nel nostro paese siamo fin troppo abituati.

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MOFAWAK HAWAS
Tripoli, 1980

Laurea in Architettura e Urbanistica presso l’Università di Tripoli. Fondatore e Direttore di Al Mihrab Company for Engineering Services and Consultations. Sedici anni di esperienza pratica in vari campi: progettazione architettonica, supervisione, formazione e gestione ingegneristica.

Ricercatore indipendente in lingua araba e italiana in architettura locale e sue fasi di sviluppo in Libia.
Esperienza pratica in amministrazione contrattuale e amministrazione locale attraverso la cooperazione con i consigli comunali.
Consulente di architettura nell’amministrazione della città vecchia di Tripoli.
Membro fondatore dell’Autorità libica per Architettura. È il principale relatore sulle sue stagioni culturali.

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6 thoughts on “L’architetto Mofawak Hawas firma la prefazione del volume dedicato alla “Balbia”

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