Nel numero di giugno 2021 di ZReport Magazine (mensile turco del gruppo Albayrak), il giornalista italiano Pierre Chiartano ha pubblicato un importante articolo intitolato “France’s Swords rattling”.
La frase “tintinnar di sciabole” deriva da un titolo di un quotidiano britannico sull’Italia negli anni ’60 (ndt il tentativo di golpe conosciuto come “Piano Solo” del 1964). A quel tempo, l’intelligence esterna britannica MI6 e l’intelligence francese SDECE (Service de documentation extérieure et de contre-espionnage) sostenevano l’idea di un colpo di stato militare contro un comunismo in forte ascesa e stavano probabilmente cercando di creare il clima necessario affinché ciò accadesse.
ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM “ITALIA COLONIALE” PER RICEVERE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
Come risultato di queste trattative segrete, ci fu in Italia un tentativo di colpo di stato militare nel 1964, ma senza successo perché abortito, per lo scetticismo americano e l’opposizione tedesca. Il fatto che sia l’MI6 che la SDECE (oggi DGSE) siano stati in grado di pianificare e organizzare un colpo di stato – pur non realizzato – è importante sia per la storia politica che per la storia dell’intelligence.
“Il primo servizio di intelligence britannico fu istituito nel 1573 a Londra durante il regno della regina Elisabetta I, sotto la supervisione di Francis Walsingham, uno dei consiglieri e ministro della regina”. Questa organizzazione ha continuato nel suo lavoro, per cambiare pelle solo nel 1902. Oggi, l’MI5 e l’MI6 le due branche principali dell’intelligence britannica sono considerate dagli esperti di servizi di intelligence, le più capaci al mondo. Soprattutto in Medio Oriente, l’intelligence che cammina silenziosamente e non lascia tracce è l’intelligence britannica. C’è un’espressione umoristica, ben nota nel mondo dell’intelligence, su questo argomento: “Se due pesci combattono in un torrente, un inglese è sicuramente passato di là!”
Il metodo classico della strategia politica britannica, ben noto agli storici, consiste nel dividere il paese/società bersaglio in fazioni contrapposte, l’una contro l’altra armate, quindi utilizzare abilmente questa divisione per stabilire il proprio dominio nel paese preso di mira. La frase umoristica che abbiamo sottolineato nel paragrafo precedente descrive molto chiaramente questo metodo, con radici profonde della politica estera britannica.
Il servizio di intelligence francese nacque mettendo insieme diverse organizzazioni, come era accaduto per il servizio di intelligence giapponese. È stato fondato riunendo strutture eterogenee sotto lo stesso tetto, alcune dell’era napoleonica e altre fondate durante movimento della Francia Libera della seconda guerra mondiale, sotto l’egida di Charles De Gaulle. Queste organizzazioni furono fuse nel 1947, ma ogni struttura continuò ad agire a modo suo.
ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM “ITALIA COLONIALE” PER RICEVERE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
L’istituzione, indipendente fino alla metà degli anni ’60, è stata successivamente annessa al Ministero della Difesa quando fu rivelato che stava pianificando il rapimento e l’omicidio del rivoluzionario marocchino Mehdi Ben Barka, che all’epoca viveva a Parigi. Riorganizzata nel 1981, l’istituto ha cambiato il nome originario di Service de Documentation Exterieure Et de Contre-espionnage e ha iniziato a utilizzare il nome DGSE cioè Direzione generale della sicurezza estera. Si dice che il suo budget annuale sia di un miliardo di dollari. La DGSE è nota per essere potente ed efficace nell’intelligence economica. Uno dei paesi in cui è più attivo è la Turchia. Bernard Emie, diventato ambasciatore francese in Turchia nel 2007, è poi stato nominato direttore della DGSE.
I framassoni sono molto influenti sia in Francia che nell’amministrazione della DGSE. Bernard Emie è anche un massone. La loggia massonica francese era dietro il colpo di stato del 28 febbraio 1997 in Turchia. La Gran Loggia di Francia aveva inviato una lettera ai “fratelli” in Turchia per rovesciare il governo del Welfare Party (Refah Partisi). Ci sono due Grandi Logge massoniche in Francia, la Grand Loge de France e il Grand Orient de France.
Nel 2021, 20 generali in pensione, 100 ufficiali e più di mille tra sottoufficiali e graduati, alcuni dei quali ancora in servizio, hanno pubblicato una lettera che lanciava l’allarme sul pericolo di una “guerra civile” in Francia. Poco dopo questa lettera, un gruppo di militari in servizio ha sostenuto questo appello pubblicando una nuova dichiarazione. Il gruppo, che comprende militari di ogni grado, ha avvertito il presidente Macron, ministri, deputati e generali che “se dovesse scoppiare una guerra civile nel Paese l’esercito garantirà l’ordine”.
In una dichiarazione pubblicata sulla rivista di estrema destra Valeurs Actuelles, rivolgendosi al presidente e all’amministrazione statale , “generali in pensione, ufficiali e soldati in pensione e attivi che hanno combattuto contro i nemici della Francia e hanno firmato la lettera aperta il 21 aprile, sono stati chiamati da alcuni commentatori come un problema per il governo. In questa dichiarazione c’era anche un passaggio: “i militari hanno messo la loro vita in pericolo per distruggere l’islamismo che poi ha ottenuto concessioni all’interno del nostro paese”.
Nella dichiarazione, si è affermato che la stragrande maggioranza dei militari ha prestato servizio nell’operazione Sentinelle lanciata per combattere il terrorismo in Francia e hanno visto “periferie abbandonate” affermando: “Abbiamo sopportato molti tentativi di strumentalizzazione (!) Da parte di religiosi della comunità musulmana. La Francia come nazione non significa nulla per queste comunità religiose. Per loro, la Francia non è altro che oggetto di ridicolo, umiliazione e odio. Vediamo che l’odio verso la Francia e la sua storia è diventata la norma“.
Sottolineando che in Francia si stava preparando, silenziosamente, a una guerra civile e che questa guerra civile sarebbe venuta da una “rivolta civile”, non dai militari, e si chiedeva al presidente Macron, ai ministri, deputati e vertici delle forze armate di intervenire.
In una dichiarazione rilasciata il 6 maggio dal sindacato di polizia francese, è stato chiesto al presidente Emmanuel Macron in Francia di “creare posti di blocco in cui gli ingressi e le uscite siano limitate secondo il modello che Israele applica ai territori palestinesi”.
Questa è la situazione e l’immagine della Francia, che si presenta al mondo, in particolare alla Turchia, come terra di civiltà e di libertà.
ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM “ITALIA COLONIALE” PER RICEVERE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
Vuoi approfondire la storia delle colonie italiane e vorresti un consiglio? Ecco QUI l’elenco delle nostre pubblicazioni: libri, dossier e riviste. Tutti i testi sono a carattere coloniale e utili per conoscere la storia d’Italia in Africa senza i pregiudizi della dittatura del pensiero unico. Ordina i tuoi titoli inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it.
ORDINA inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it. Potrai pagare con Paypal, Postepay o bonifico