Originario di Obbia, nord Somalia, Uarsama Botan clan Averghidir viveva nel villaggio di Behadadde. Aveva già servito il Regno d’Italia dal 1906 per diciott’anni, congedandosi nell’agosto 1924. Fu vittima di una razzia da parte di Omar Samantar e Godo Godo, di un clan rivale e che si ostinava a non consegnare le armi al governo, che gli uccisero il figlio.
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Il 10 Dicembre 1925 chiese di essere riarruolato e venne assegnato alle bande armate Dubat col grado di iusbasci, equivalente a maresciallo. Partecipò allo scontro di Scillave del 12 Gennaio 1926 e a tutte le operazioni per la pacificazione dei Sultanati, guadagnandosi – alla memoria – la Medaglia di Bronzo al Valor Militare: “Graduato indigeno comandante di banda in numerosi combattimenti spiegò intelligente azione di comando e con l’esempio ottenne che i suoi dipendenti sopportassero gravi sofferenze fisiche. Con eccezionale coraggio di fronte ai pericoli, a malgrado di perdite sanguinose riuscì ad infondere slancio ed ardire ai propri uomini trascinandoli sempre alla vittoria – Somalia settentrionale, dal 7 Novembre 1925 al 24 Febbraio 1927”.
Alla memoria del iusbasci Uarsama Botan, n. 2355 di ruolo, il Governatore della colonia Cesare Maria de Vecchi di Val Cismon, su proposta del comandante delle bande, Camillo Bechis, decretava la medaglia d’argento al valor militare, che venne concessa con R.D. del 2 Febbraio 19281.
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Ecco la motivazione: “Iusbasci comandante di un reparto di Dubat, dopo violento combattimento con un gruppo di ribelli, riusciva a fugarli impadronendosi di due mitragliatrici e di numerosi fucili. Contrattaccato successivamente il suo reparto da un forte gruppo di ribelli, fu esempio a tutti di coraggio e calma; ferito gravemente continuò ad incitare i suoi uomini alla lotta, sino a quando cadde mortalmente ferito. – Zona di Belet-Uen (Somalia), 1 Dicembre 1927”.
Insieme a Botan cadde il bulucbasci (sergente) Nur Roble Anadle, in servizio alle bande armate della Somalia, n. 7441 di ruolo, insignito anch’egli della Medaglia di Bronzo al Valor Militare:
“Buluc basci comandante di una banda, in due cruentissimi combattimenti seppe condurre con rara bravura i suoi uomini alla lotta; dopo una eroica resistenza cadeva colpito a morte, mentre alla testa dei suoi dubat contrattaccava un forte gruppo di ribelli. – Zona di Belet-Uen (Somalia), 1 Dicembre 1927”.
Le relative insegne vennero solennemente consegnate ai congiunti da Umberto di Savoia Principe di Piemonte il 29 febbraio 1928, in visita ufficiale nella Somalia Italiana.
Nella foto qui sopra vediamo la cerimonia ufficiale tenutasi a Mogadiscio per la consegna delle onorificenze per le operazioni della Somalia settentrionale. Il Principe Umberto di Savoia consegna al Capo della Cabila Averghidir Saàd Cav. Erzi Gurei la medaglia assegnate allo iusbasci Botan Uarsana.
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In totale vennero attribuite 5 medaglie d’argento, 20 di bronzo e 27 croci di guerra al valore guadagnate dagli indigeni. Al III Battaglione Eritreo venne consegnata la croce di guerra.
“Lunga è la teoria dei nomi incisi nel bronzo e nei cuori, che l’Italia sa dare dei Martiri perché sa fare degli Eroi; perché perpetua la sua grandezza attraverso il dolore del suo popolo che sa santemente soffrire […] Storia che ha tutta la poesia luminosa della leggenda: nomi che fiammeggiano in un’apoteosi di porpora; luoghi che dal ricordo raggiungono una particolare altezza spirituale. Tutta una storia di conquista e di fede è unita al sacrifizio di tanti giovani cuori; tutta una tradizione di bellezza e di grandezza è perpetuata nell’infinito sulle ali di questi eroismi!”2
di Alberto Alpozzi
NOTE
1. La data corretta del Regio Decreto è il 16 Febbraio 1928, apparso sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Guerra a pag. 1999
2. Perricone Viola A., Ricordi Somali di Augusta, L. Capelli Editore, Bologna, 1935
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