2 febbraio 1924. Dall’Alto Scebeli inizia il ritiro delle armi per la pacificazione della Somalia

Il 2 febbraio 1924 il nuovo governatore della Somalia Italiana, Cesare Maria de Vecchi, impartiva l’ordine per il disarmo nel Commissariato dell’Alto Scebeli, da rendersi effettivo entro quaranta giorni.

Il perché dell’inizio di queste operazioni è chiarito QUI. Tutti i dettagli sono nel capitolo 19 “Orizzonti d’Impero” del libro “Dubat – Gli Arditi somali all’alba dell’Impero Fascista” di Alberto Alpozzi, Eclettica Edizioni (ordine a a ilfarodimussolini@libero.it)

Le prime opposizioni si manifestarono nella prima decade del marzo da parte dello scek Hagi Hassan Bersane, noto schiavista, che si rifiutò di far disarmare le sue genti. A questo rifiuto il Governatore rispondeva, in data 14 marzo 1924, con la movimentazione di una forza di 500 armati con 2 mitragliatrici. Le armi dovevano essere impiegate nei soli casi di manifesta rivolta, tentando primariamente la persuasione pacifica. A scopo intimidatorio per giungere alla consegna delle armi si sarebbe sequestrato il bestiame, occupati i pozzi oltre alla messa in campo di un largo schieramento di truppe a scopo intimidatorio, quello che oggi viene chiamato “show the force”. L’atteggiamento ostile della cabila ebbe però ripercussione negativa anche sulle cabile indecise dei Galgial, dei Badi Addo e dei Auadle che finirono per contrastare l’attività diplomatica.

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Somalia. Una consegna di fucili da parte della popolazione

“Quelle tribù ed altre minori risultavano possedere nel solo territorio del commissariato di Mahaddei più di tremila fucili, per i quali il rifornimento delle munizioni avveniva in modo segretissimo e subdolo attraverso il sultanato di Obbia, posto sotto il nostro protettorato […] Era quindi urgente ed indispensabile e di questo il Governatore informava il Ministro delle Colonie procedere con ogni mezzo disponibile al disarmo delle popolazioni poste sul territorio del commissariato di Mahaddei. E a tale proposito il Governatore si riprometteva di prendere le opportune misure militari, di disarmare improvvisamente i gruppi più importanti, col concorso dei capi, ed eventualmente sequestrando il loro bestiame fino alla ultimazione delle consegne. Tale operazione in forza sarebbe stata affiancata, secondo il suo proposito, da una larga propaganda di persuasione”.
La situazione si tradusse con l’invio di truppe sul luogo, al comando del Tenente Colonnello Mario Re, comandante del Regio Corpo Truppe Coloniali della Somalia1. Lo scontro armato fu inevitabile e si concluse in pochi giorni. Il 4 aprile venne catturato Hagi Hassan presso i pozzi di Atful, liberati gli schiavi e disarmata integralmente la cabila. Vi furono una decina di morti, mentre le perdite italiane si limitarono a 2 cammellieri indigeni, un ascari ferito e l’ufficiale Maramaldo della Minerva ferito ad una coscia.

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Borod del Doi, 1924. Uomini dei clan ormallè e ghelidle arrestati sorvegliati da due Gogle

“Tra la fine di marzo ed i primi di aprile, in una azione militare dimostrativa per ottenere il completo disarmo delle popolazioni furono liberati gli ultimi schiavi esistenti in Somalia, detenuti contro il diritto delle genti dalla cabila Cagial Bersane. Li vidi ad Afgoi, in consegna a Cesare Buffo e da lui amorevolmente curati per le piaghe alle caviglie prodotte dai ferri. Avevano uno sguardo smarrito ed implorante e non avevano capito ancora di essere arrivati a salvamento. Nell’autunno, quando Buffo passò all’attività agricola, quelli lo seguirono come suoi stipendiati”2.
A fine mese consegnarono le armi anche le cabile indecise, sancendo così il definitivo disarmo delle popolazioni di dominio diretto.
L’operazione per il ritiro delle armi qui fu abbastanza semplice anche perché “i somali del sud sono tendenzialmente meno bellicosi dei pastori nomadi e preferiscono una situazione di maggior stabilità più favorevole all’agricoltura”3.

di Alberto Alpozzi

NOTE
1. Cesserà dalla carica di comandante il 25 marzo 1925, gli subentrerà il Tenente Colonnello Lorenzo Dalmazzo il 4 aprile 1925
2. De Vecchi di Val Cismon G., Diario 1911-1932, Editrice Dedalo, Roma, 2009
3. Stato Maggiore dell’Esercito, Somalia Manuale del Soldato, II Reparto, 1° Ufficio, 1993

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