Romanamente vol. 24. Le banche nelle colonie italiane

Disponibile il nuovo dossier della collana storico-coloniale “Romanamente”. Il nuovo volume, il n. 24, è dedicato alla banche create nelle colonie italiane. Dalla nascita dei primi istituti bancari oltremare: dall’Eritrea, alla Libia, Somalia e, infine, in Etiopia alla storia delle filiali della Banca d’Italia e le loro attività per supportare lo sviluppo economico, industriale ed edilizio. Da Tripoli, Bengasi a Asmara, Mogadiscio e Addis Abeba, solo per citare le principali filiali.

ACQUISTA ORA a soli Euro 12,90 + s.p. il dossier “Come l’Italia fascista creò le banche in Africa” inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it. Potrai pagare con Paypal, Postepay o bonifico. (No contrassegno)

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Nel fissare le direttive di massima per la nuova istituzione che sarebbe dovuta essere il più possibile aderente all’ambiente in cui operava e che doveva subire una continua evoluzione Bonaldo Stringher, Direttore generale e primo Governatore della Banca d’Italia, disse: “In qualunque modo si svolga la nostra azione nelle colonie, è intendimento dell’Istituto che questa abbia un’impronta spiccatamente nostrana, giovi ai servizi finanziari dello Stato, e possa dare un’ impronta ordinata all’incremento economico delle colonie stesse nell’interesse della Madre Patria”.
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Gli istituti bancari coloniali, oltre a favorire la diffusione dello spirito di previdenza nella popolazione, dovevano raccogliere i risparmi e soprattutto ebbero lo scopo di compiere operazioni di credito fondiario agrario, destinate a favorire ed aiutare specialmente la messa in coltura dei terreni ed in generale la valorizzazione urbana e terriera delle due Colonie.
Le filiali coloniali erano autorizzate alle operazioni di sconto e di anticipazione, a favore dei commercianti europei e di quelli indigeni, alla concessione di fidi per gli imprenditori di lavori pubblici e ad esercitare il credito agrario di esercizio.
Tali operazioni misero in grado molti concessionari di fare acquisti di macchine agricole consentendo loro una migliore lavorazione dei terreni ed offrendo altresì la possibilità di sopperire, in parte, alle deficienze di mano d’opera.

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COMPLETA TUTTA LA COLLANA CON I VOLUMI “ROMANAMENTE” ARRETRATI:
– Vol. I“Come l’Italia fascista costruiva le strade in Africa”
– Vol. II“Come l’Italia fascista rese fertili le terre d’Africa”
– Vol. III“Come l’Italia fascista edificava le città in Africa”
– Vol. IV “Come l’Italia fascista iniziò a fotografare l’Africa”
– Vol. V “Come l’Italia fascista industrializzò l’Africa”
– Vol. VI “Come l’Italia fascista accoglieva i turisti in Africa”
– Vol. VII “Come l’Italia fascista erigeva le cattedrali in Africa”
– Vol. VIII “Come l’Italia fascista realizzava i musei in Africa”
– Vol. IX “Come l’Italia fascista modernizzò le vie d’Africa”
– Vol. X “Come l’Italia fascista valorizzò l’archeologia in Africa”
– Vol. XI “Come l’Italia fascista valorizzò i deserti in Africa”
– Vol. XII “Come l’Italia fascista costruì le ferrovie in Africa”
– Vol. XIII “Come l’Italia fascista modernizzò l’agricoltura in Africa”
– Vol. XIV “Come l’Italia fascista creò la nuova città di Rodi”
– Vol. XV “Come l’Italia fascista creò un nuovo stato in Africa”
– Vol. XVI “Come l’Italia fascista portò il lavoro nel Dodecaneso”
– Vol. XVII “Come l’Italia fascista realizzò opere pubbliche in Africa”
– Vol. XVIII “Come l’Italia fascista stupì gli Stati Uniti d’America”
– Vol. XIX “Come l’Italia fascista creò eroi leggendari”
– Vol. XX “Come l’Italia fascista gestì la posta in Africa”
– Vol. XXI “I valorosi dubat nell’eroica battaglia di Gunugado”
– Vol. XXII “Come l’Italia fascista costruì le scuole in Africa”
– Vol. XXIII “Come l’Italia fascista abolì la schiavitù in Africa”

Vuoi approfondire la storia delle colonie italiane e vorresti un consiglio? Ecco QUI l’elenco delle nostre pubblicazioni: libri, dossier e riviste. Tutti i testi sono a carattere coloniale e utili per conoscere la storia d’Italia in Africa senza i pregiudizi della dittatura del pensiero unico. Ordina i tuoi titoli inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it.