La collana storico coloniale Romanamente è al suo 13° volume. Il nuovo dossier intitolato “Come l’Italia fascista modernizzò l’agricoltura in Africa” è dedicato ai nuovi lavori di ammodernamento e manutenzione del comprensorio agricolo di Genale.
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Tra il 1931 e il 1934, in Somalia durante il Governatorato di Maurizio Rava, grande impulso venne dato alle opere pubbliche e ai servizi pubblici.
Ingenti capitali vennero investiti nella colonia. Le terre prossime all’Uebi Scebeli e al Giuba, i due fiumi della Somalia, erano (e sono) un distesa di miglia di ettari sempre irrigabili, che offrivano (e offrono) possibilità praticamente illimitate di colture tropicali di ogni sorta, dal cotone al capok, dalla canna da zucchero alle banane…
Negli anni di Rava 61 concessioni ebbero un’aggiunta di 50 ettari di terreno da coltivare a banane, per un totale di 3.050 ettari. I canali di irrigazione erano sette in tutto: il Principale intitolato “Cesare Maria de Vecchi”, e sei secondari. Nel maggio del 1934 venne inaugurato il prolungamento del canale principale fino al Quinto secondario.
Nel 1930 furono esportati 7.000 quintali di banane, per un valore di 400.000 lire, nel 1931 più di 15.000 quintali, per circa 4 milioni e mezzo, e per il 1932-33 si calcolava che l’esportazione sarebbe stata di 160.000 quintali per un oltre 12 milioni di lire.
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