La collana storico-coloniale “Romanamente” dedica il suo volume 19 ad Amedeo Guillet, conosciuto come il “Comandante Diavolo” o Communtàr-As-Sciaetàn, come lo chiamavano i suoi fedelissimi. O ancora Ahmed Abdallah Al Redai, il nome sotto il quale si nascose per sfuggire ai britannici. Un vero eroe. Una vera leggenda.
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“Comandante Diavolo”. Questo mitico soprannome risale al 1935 “quando i cavalleggeri libici che militavano nel suo squadrone decisero di ribattezzarlo e, al termine di una carica in cui per due volte lo videro schizzar via di groppa al cavallo ucciso e sempre risalire su un altro pur con una gamba spappolata da una pallottola”.
La vita, la storia e le guerre di Amedeo Guillet sono narrate in questo nuovo dossier attraverso 60 immagini fotografiche. Dalle prime foto di famiglia, all’accademia militare di Modena dalla quale esce come tenente del Reggimento Guide. Dalle gare professionistiche di equitazione alla guerra di Etiopia al comando di uno squadrone di Spahis libici. Dal sua amicizia con la Principessa Jolanda alle celebrazioni a Roma del primo annuale dell’Impero. Dalla guerra di Spagna alla Libia del Maresciallo Balbo. Per poi di nuovo tornare in Etiopia al comando del XIV Gruppo Squadroni Cavalleria Coloniale. Al periodo di latitanza braccato dai britannici tra Eritrea e Yemen. Fino al rientro in Italia e, dopo la guerra, l’inizio della carriera diplomatica che lo portò in Egitto, in Giordania, a Gerusalemme, in Marocco, in India per poi, a quasi 100 anni, fare ritorno nella sua amata Eritrea per rendere omaggio ai Caduti e ai veterani indigeni della seconda guerra mondiale.
Montanelli, riferendosi alle imprese di Guillet scrisse: “Delle guerre che hanno la disgrazia di perdere, i popoli di scarso carattere preferiscono cercare di dimenticarsi al più presto, seppellendo nella stessa bara eroi e traditori; casi di fellonia e gesti di eroismo”.
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COMPLETA TUTTA LA COLLANA CON I VOLUMI “ROMANAMENTE” ARRETRATI:
– Vol. I“Come l’Italia fascista costruiva le strade in Africa”
– Vol. II“Come l’Italia fascista rese fertili le terre d’Africa”
– Vol. III“Come l’Italia fascista edificava le città in Africa”
– Vol. IV “Come l’Italia fascista iniziò a fotografare l’Africa”
– Vol. V “Come l’Italia fascista industrializzò l’Africa”
– Vol. VI “Come l’Italia fascista accoglieva i turisti in Africa”
– Vol. VII “Come l’Italia fascista erigeva le cattedrali in Africa”
– Vol. VIII “Come l’Italia fascista realizzava i musei in Africa”
– Vol. IX “Come l’Italia fascista modernizzò le vie d’Africa”
– Vol. X “Come l’Italia fascista valorizzò l’archeologia in Africa”
– Vol. XI “Come l’Italia fascista valorizzò i deserti in Africa”
– Vol. XII“Come l’Italia fascista costruì le ferrovie in Africa”
– Vol. XIII“Come l’Italia fascista modernizzò l’agricoltura in Africa”
– Vol. XIV“Come l’Italia fascista creò la nuova città di Rodi”
– Vol. XV“Come l’Italia fascista creò un nuovo stato in Africa”
– Vol. XVI “Come l’Italia fascista portò il lavoro nel Dodecaneso”
– Vol. XVII “Come l’Italia fascista realizzò opere pubbliche in Africa”
– Vol. XVIII “Come l’Italia fascista stupì gli Stati Uniti d’America”
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