16 Giugno. Si spegne a Roma Amedeo Guillet, il Comandante Diavolo

Communtàr-As-Sciaetàn “Comandante Diavolo” era il soprannome di Amedeo Guillet in Eritrea dal 1935 “quando i cavalleggeri libici che militavano nel suo squadrone decisero di ribattezzarlo e, al termine di una carica in cui per due volte lo videro schizzar via di groppa al cavallo ucciso e sempre risalire su un altro pur con una gamba spappolata da una pallottola” (Indro Montanelli).

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Si spegneva a Roma il 16 Giugno 2010. La sua vita è leggenda: dalla guerra di Etiopia al comando di uno squadrone di Spahi libici, alla guerra di Spagna per poi di nuovo tornare in Etiopia al comando del XIV Gruppo Squadroni Cavalleria Coloniale. Il periodo di latitanza braccato dai britannici tra Eritrea e Yemen. Il racambolesco rientro in Italia e, dopo la guerra, l’inizio della carriera diplomatica tra Egitto, Giordania, Gerusalemme, Marocco e India…
Alla sue gesta è dedicato il volume 19 della collana storico-coloniale “Romanamente”. Un dossier che attraverso 60 immagini fotografiche ripercorre la vita del “Comandante Diavolo” dalle prime foto di famiglia, all’accademia militare di Modena, la sua amicizia con la Principessa Jolanda, le celebrazioni a Roma del primo annuale dell’Impero, la Libia del Maresciallo Balbo, fino al ritorno, a quasi 100 anni, nella sua amata Eritrea per rendere omaggio ai Caduti e ai veterani indigeni della seconda guerra mondiale.

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Montanelli, riferendosi alle imprese di Guillet scrisse: “Delle guerre che hanno la disgrazia di perdere, i popoli di scarso carattere preferiscono cercare di dimenticarsi al più presto, seppellendo nella stessa bara eroi e traditori; casi di fellonia e gesti di eroismo”.

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– Vol. I“Come l’Italia fascista costruiva le strade in Africa”
– Vol. II“Come l’Italia fascista rese fertili le terre d’Africa”
– Vol. III“Come l’Italia fascista edificava le città in Africa”
– Vol. IV “Come l’Italia fascista iniziò a fotografare l’Africa”
– Vol. V “Come l’Italia fascista industrializzò l’Africa”
– Vol. VI “Come l’Italia fascista accoglieva i turisti in Africa”
– Vol. VII “Come l’Italia fascista erigeva le cattedrali in Africa”
– Vol. VIII “Come l’Italia fascista realizzava i musei in Africa”
– Vol. IX “Come l’Italia fascista modernizzò le vie d’Africa”
– Vol. X “Come l’Italia fascista valorizzò l’archeologia in Africa”
– Vol. XI “Come l’Italia fascista valorizzò i deserti in Africa”
– Vol. XII“Come l’Italia fascista costruì le ferrovie in Africa”
– Vol. XIII“Come l’Italia fascista modernizzò l’agricoltura in Africa”
– Vol. XIV“Come l’Italia fascista creò la nuova città di Rodi”
– Vol. XV“Come l’Italia fascista creò un nuovo stato in Africa”
– Vol. XVI “Come l’Italia fascista portò il lavoro nel Dodecaneso”
– Vol. XVII “Come l’Italia fascista realizzò opere pubbliche in Africa”
– Vol. XVIII “Come l’Italia fascista stupì gli Stati Uniti d’America”
– Vol. XIX “Come l’Italia fascista creò eroi leggendari”
– Vol. XX “Come l’Italia fascista gestì la posta in Africa”

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