“La Somalia è una creazione del lavoro italiano, in Somalia non ci siamo sostituiti a nessuno, non abbiamo trovato null’altro che il deserto privo di risorse” – 1948, on. G. Brusasca, Giusto tra le nazioni e fondatore della divisione partigiana Patria
Giuseppe Brusasca, fu deputato dell’assemblea costituente e della Repubblica italiana e senatore.
Antifascista sin dal 1923 quando a Casale guida la minoranza antifascista in Consiglio Comunale, dal 1926 a Milano frequenta gli ambienti dell’antifascismo cattolico e dopo l’8 settembre 1943 fonda la divisione autonoma
Patria nel Monferrato.
Con l’aiuto di sacerdoti amici salva in prima persona tre famiglie ebree (i Foa di Casale Monferrato, i Sacerdote di Milano e i Donati di Modena) facendole espatriare in Svizzera. Per questo sarà riconosciuto come giusto tra le nazioni dall’Istituto Yad Vashem.
Nel 1948 come
Sottosegretario dell’Africa Italiana si trova al porto di Genova ad accogliere la motonave “Sandal” della S
ilver Line proveniente da Mogadiscio con 3.145 quintali di banane. Questa era la prima bananiera proveniente dalla Somalia dopo più di 7 anni, dopo che le motonavi della
Regia Azienda Monopolio Banane facevano due volte al mese la spola tra Merca, Chisimaio, Mogadiscio e Genova. Traffico interrotto dal 1941 con la sconfitta italiana in Somalia e il subentro nella colonia dell’amministrazione militare inglese.
.

In quell’occasione l’on. Brusasca dichiarò:
“la Somalia è una creazione del lavoro italiano, in Somalia non ci siamo sostituiti a nessuno, non abbiamo trovato null’altro che il deserto privo di risorse. Quello che oggi c’è, è tutto opera del lavoro italiano che in collaborazione col lavoro dei somali ha creato dal nulla le basi per la prosperità del territorio e per il benessere delle popolazioni.
Perciò a questa Somalia il popolo italiano, senza differenza di opinioni, nè di partiti è tutto quanto affezionato”. (1)
Dello stesso avviso fu anche il Presidente della Somalia
Mohamed Siad Barre nel 1978 quando incontrò Pertini in Italia.
Inoltre l’on. Brusasca a Genova riaffermò la richiesta dell’amministrazione fiduciaria della Somalia all’Italia, cosa che venne accordata il 21 novembre 1949 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione n.º 289, benché l’Italia non facesse ancora parte dell’organizzazione. Si trattò dell’unico caso di amministrazione fiduciaria assegnata ad una Nazione sconfitta nella Seconda guerra mondiale.
.
E nelle altre colonie quale fu la situazione risorse/investimenti? Ce lo dice lo storico inglese Denis Mack Smith
in questo articolo.
.
di Alberto Alpozzi
.
NOTA
1) Affrica – Rivista mensile di interessi coloniali, Anno III, n° 1, 15 gennaio 1948, pag. 26
.
Vuoi approfondire la storia delle colonie italiane e vorresti un consiglio? Ecco QUI l’elenco delle nostre pubblicazioni: libri, dossier e riviste. Tutti i testi sono a carattere coloniale e utili per conoscere la storia d’Italia in Africa senza i pregiudizi della dittatura del pensiero unico. Ordina i tuoi titoli inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it.
ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM “ITALIA COLONIALE” PER RICEVERE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
ORDINA inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it. Potrai pagare con Paypal, Postepay o bonifico
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati
Pingback: 1936, la fondazione dell’Impero. Storicizzare per conoscere e comprendere | L'ITALIA COLONIALE
Pingback: Fra Nazareno. Da artigliere e colono in Etiopia al processo di beatificazione | L'ITALIA COLONIALE
Pingback: L’Italia depredò le sue colonie? | L'ITALIA COLONIALE
Pingback: Colonialismo. Quel “destino africano” inaccettabile retorica fascista? | L'ITALIA COLONIALE
Pingback: Antifascisti ma colonialisti. Le dichiarazioni nascoste di De Gasperi, Bonomi e Brusasca | L'ITALIA COLONIALE
Pingback: Napoli 1948. Quel convegno di antifascisti per chiedere la restituzione delle colonie | L'ITALIA COLONIALE
Pingback: Pistoia. Il liceo “Amedeo di Savoia” non cambia nome. L’Anpi piange. Il buon senso vince | L'ITALIA COLONIALE
Il caro amico Alberto condivide con noi documenti e ricerche interessanti che ricostruiscono la ns storia coloniale… Finalmente i grandi lavori e le grandi opere realizzati/e dai ns padri trovano giustizia… Grande Alberto Alpozzi… W quegli uomini, W quella Italia!!!!! 🤗🤗🤗👍👍👍🇮🇹🇮🇹🇮🇹
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: Woke e colonialismo, ovvero l’incultura delle bugie | L'ITALIA COLONIALE
Pingback: Woke e colonialismo, ovvero l’incultura delle bugie | L'ITALIA COLONIALE