Storia della RAMB. La “Regia Azienda Monopolio Banane” della Somalia italiana

Dal 1929 con la grande depressione che aveva abbattuto il prezzo del cotone del 50% le banane erano diventate la coltura più redditizia e divenne di primaria importanza la loro protezione e trasporto con apposite navi frigorifero.
Per questo motivo il Ministero delle Colonie ordinò la realizzazione quattro nuove navi che dovevano avere un’autonomia sufficiente per la rotta Mogadiscio-Napoli senza soste intermedie e a pieno carico. Alla fine del 1937 venne decisa dalla presidenza dell’azienda l’istituzione di agenzie nell’Adriatico a Fiume, Venezia, Trieste e Ancona.
Due navi vennero costruite nel Cantiere Ansaldo di Sestri Ponente e due dai Cantieri Riuniti dell’Adriatico costruite negli stabilimenti di Monfalcone. Le nuove bananiere furono battezzate dall’acronimo della azienda RAMB: RAMB I, RAMB II, RAMB III, RAMB IV che andarono ad aggiunrsi alla flotta della quale facevano parte tre motonavi gemelle di dimensioni più piccole, costruite fra il 1933 ed il 1934: la Capitano Bottego, la Capitano Antonio Cecchi e la Duca degli Abruzzi.
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Le navi era anche dotate di un ponte riservato esclusivamente ai passeggeri, di una sala da pranzo e di due verande-fumatoi vetrate. Le cabine dei passeggeri erano anche provviste di un sistema di aria condizionata. Per i passeggeri e l’equipaggio vi erano due imbarcazioni di salvataggio, con una capienza di cento posti.

In base a disposizioni legislative precedenti, fin dalla costruzione delle unità era prevista la possibilità di trasformarle in incrociatori ausiliari della Regia Marina Italiana con 4 pezzi da 120/40 mm in coperta. I materiali per la militarizzazione delle navi furono posti in deposito a Massaua per due unità e a Napoli per le altre due.

Il consumo di banane in Italia nel 1939, ultimo anno prima della guerra, raggiunse i 450.000 quintali.
L’azienda nel dopoguerra fu mantenuta in vita come AMB “Azienda Monopolio Banane” e sopravvisse fino al 1963 quando scoppiò il noto “Scandalo delle banane”, che coinvolse la DC. Seguì un processo e la AMB venne definitivamente chiusa. Le banane somale oggi non sono più destinate all’esportazione ma solo per il consumo interno del paese.
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di Alberto Alpozzi – © Tutti i diritti riservati
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