
Pellicola forse inizialmente nata come documentario marino, bellissime infatti le riprese subacque di Giovanni Roccardi e di Gerd Beyzer su Ferraniacolor.
Protagonista una giovanissima Sophia Loren che ha appena adottato il suo nome d’arte (nome vero Sofia Villani Scicolone), inventato, secondo la leggenda, dal produttore e distributore Goffredo Lombardo della Titanus.
La pellicola è stata restaurata nel 2019, su richiesta di Rai Movie alla Titanus. Partendo dal negativo originale si sono eliminare graffi, lacerazioni e sporcature, con lo scopo di recuperare colori e contrasto del Ferraniacolor originale, ormai quasi completamente scomparsi a causa del degrado fisico del supporto.
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Durante il viaggio, Barbara, per vincere la noia, tenta, all’insaputa di tutti, un’esplorazione sottomarina; ma resta impigliata in una rete e morirebbe senza il pronto intervento del comandante. Questi, dopo averle salvato al vita, riesce ad interessarla al lavoro scientifico svolto dalla spedizione, traendola dalla cerchia delle futili preoccupazioni, che la tenevano prigioniera.
Nell’animo di Barbara si fa strada al tempo stesso un sentimento di stima e d’affetto per quell’uomo forte e coraggioso. Per eseguire delle riprese cinematografiche sulla pesca delle perle, il capitano s’allontana dalla nave e corre un rischio mortale, al quale tuttavia può sfuggire con l’aiuto dei pescatori indigeni.
Barbara, preoccupata, accorre a lui in canoa; ma s’espone a sua volta al pericolo d’annegare e vien salvata dal capitano e dagli indigeni accorsi. Alla fine i due giovani si confessano il loro reciproco amore.
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