Ritrovata in Versilia la grande “Statua del Legionario” di Bargiggia

bozzetto in bronzo con il quale Bargiggia vinse il premio nel 1937

Bozzetto in bronzo con il quale Bargiggia vinse il premio nel 1937

Bozzetto. Per gentile concessione di Massimiliano Vittori

Bozzetto. Per gentile concessione di Massimiliano Vittori

È un’opera inedita dello scultore sanremese Franco Bargiggia, si pensava non fosse mai stata realizzata e invece è stata trovata in Versilia dall’architetto e ricercatore storico Paolo Camaiora.

La riscoperta della “Statua del Legionario” è stata presentata il 30 giugno del 2018 a Sanremo attraverso fotografie inedite e spiegazioni dettagliate dell’architetto Camaiora.
La grande statua, alta 4,5 m, realizzata tra il 1939 ed il 1943 , vincitrice nel 1937 del “Premio Sanremo di Scultura” sarebbe dovuta essere collocata sul molo del porto di Napoli, per celebrare le Camicie Nere della guerra d’Africa ed i lavoratori militarizzati, e accogliere ed onorare coloro che rientravano dall’Africa dopo aver combattuto o lavorato per costruire strade ed opere pubbliche nelle colonie italiane, ma l’entrata in guerra nel giugno 1940 bloccò per sempre la posa in opera del “Legionario” che rimase, dimenticato, nel laboratorio di scultura in Versilia dove venne realizzato.
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L’opera, ricavata da un unico blocco di marmo bianco tipo “P” delle cave “Tacca Bianca” del Monte Altissimo, seppur non sia stata completamente terminata, mostra l’attenta cura per i particolari: dalla fibbia ai lacci degli scarponi sino alle vene sulle braccia.
Particolare attenzione per il moschetto ’91 imbracciato dal Legionario, riprodotto con l’otturatore è chiuso ed il percussore armato, pronto a fare fuoco per difendere le conquiste del lavoro, rappresentate dal piccone momentaneamente posato a terra tra le gambe; la fune marinara legata al fungo di ormeggio ricorda che ci si recava in Africa via mare. I muscoli sono tesi, mentre tutte le altre parti dell’equipaggiamento: le buffetterie, la baionetta, il gladio, la cintura e borraccia sono perfette riproduzioni.
bozzetto prospettico dove doveva essere collocata la scultura al porto di Napoli

Bozzetto prospettico dove doveva essere collocata la scultura al porto di Napoli

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Tutti i dettagli della statua del legionario dovevano rappresentare lo stato d’animo di un’intera generazione che aveva fondato le sue speranze nei conflitti armati che avrebbero portato benessere alla nazione; un benessere sempre pronto però ad essere nuovamente difeso all’occorrenza.
Il “Legionario” è miracolosamente sopravvissuto  agli eventi bellici anche quando con lo stabilizzarsi della Linea Gotica in Versilia, il laboratorio e la casa padronale adiacente vennero occupati per breve tempo da un reparto germanico, ma che nulla toccò; fu però con l’arrivo delle truppe americane della Quinta Armata che si verificarono dei danni: dapprima una scheggia di granata americana esplosa nelle vicinanze asportò parte della falda dell’elmo coloniale e successivamente, un soldato di colore ubriaco appartenente alla 92ª Divisione “Buffalo” sparò un colpo di fucile che scheggiò la statua all’altezza del cuore.
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GALLERIA FOTOGRAFICA – © Foto Paolo Camaiora

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