Le concessioni si estendevano su 30.000 ettari per la coltura del cotone, resa possibile dalla grande diga di sbarramento dell’Uebi Scebeli e dalle numerose canalizzazioni che il Regno d’Italia aveva realizzato. Vi si coltivavano, oltre al cotone, anche la canna da zucchero, il sesamo, il ricino, il granoturco, la palma, il capok e soprattutto le banane.ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM “ITALIA COLONIALE” PER RICEVERE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI .
Il Governatore de Vecchi fece studiare anche un nuovo sistema di irrigazione in derivazione del fiume Uebi Scebeli per distribuire omogeneamente l’acqua in tutto il comprensorio, facendo realizzare una nuova diga, lunga 90 metri, in sostituzione di quella vecchia ormai fatiscente.Scopri i libri suggeriti dal sito “L’Italia Coloniale”. CLICCA QUI per l’elenco delle nostre pubblicazioni: libri, dossier e riviste
[…] Molti dei concessionari, invece di comprendere tutto ciò e di sforzarsi di rimanere nella loro funzione, materialmente la più proficua senza dubbio, di parti di una grande macchina, sono portati da un male inteso individualismo, dominato da un egoismo gretto e da non poca protervia, a credersi ciascuno creatore, operatore e centro della risoluzione di un problema che invero è stato risolto soltanto dal dono fondamentale dell’acqua, della terra e della organizzazione delle braccia che la lavorano, e cioè della Stato per tutti. […] Il Governo ed il Governatore hanno un solo interesse: quello del popolo italiano e cioè quello di tutti. Ogni singolo è parte dello Stato. […]
La soluzione, così pronta e così ferma, del problema ha indotto la massima parte dei concessionari ad attendersi tutto dal Governo ed a credersi in diritto di pretendere che quegli vi provveda ora e sempre, secondo aliquote fisse o variabili createsi nella fantasia degli interessati. Avviene assai spesso di sentir parlare di “proprio spettanza”, di “propria mano d’opera”, di “assegnazione ordinaria o straordinaria”, di “gente che scappa”, di “forza presente”, come se ciascun bianco che arriva qui dall’Italia, per la semplice ragione di aver fatto un viaggio per mare e di aver ottenuto in uso un pezzo di terreno, avesse pieno diritto di tenere per forza al suo servizio un certo numero di indigeni e di pagarlo o non pagarlo se e come crede, e di trattarlo… come purtroppo è avvenuto.ACQUISTA ORA a Euro 16,00 + s.p. il libro “I prigionieri del sole” di Dante Saccani a cura di Alberto Alpozzi inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it. Potrai pagare con Paypal, Postepay o bonifico. (No contrassegno)
“I prigionieri del sole – Vita dei concessionari di Genale” scritto da Dante Saccani venne pubblicato a puntate nel 1939 sulla rivista L’Italia d’Oltremare. Subì diverse censure e mai venne pubblicato interamente. Oggi per la prima volta questo romanzo coloniale viene editato, a cura di Alberto Alpozzi per Eclettica Edizioni, interamente con tutte le parti tagliate durante il Ventennio e con l’aggiunta di tre capitoli totalmente inediti. Una magnifica edizione illustrata di 236 pagine, con più di 60 immagini e commentata da più di 200 note. Il testo originale, mai pubblicato, è preceduto da un capitolo di analisi, dall’inquadramento storico e geografico. In chiusura l’elenco completo di tutti i concessionari agricoli italiani (150) in Somalia corredato dagli investimenti fatti, i finanziamenti ottenuti e un giudizio sul loro operato.
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Vuoi approfondire la storia delle colonie italiane e vorresti un consiglio? Ecco QUI l’elenco delle nostre pubblicazioni: libri, dossier e riviste. Tutti i testi sono a carattere coloniale e utili per conoscere la storia d’Italia in Africa senza i pregiudizi della dittatura del pensiero unico. Ordina i tuoi titoli inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it.
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Molto interessante l’articolo, spero che continuiate a pubblicarne del genere poichè certe informazioni sono davvero difficili da trovare per qualsivoglia motivo, inoltre penso che sia davvero importante sapere un po’ più nei particolari certi periodi storici che non vengano raccontati esattamente come in realtà sono stati
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