Chi erano gli Zaptié

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Gli Zaptiè erano i militari indigeni arruolati nelle file dell’Arma dei Carabinieri nelle colonie italiane. Il termine deriva dal turco “zaptiye” (polizia).
 
All’inizio l’unico grado previsto fu quello di bulukbasci (dal turco “comandante di compagnia”) equivalente al grado di sergente del Regio Esercito, ma presto, con l’aumentare dell’organico, e quindi per le esigenze di una migliore ripartizione di responsabilità gerarchica tra le loro file si rese necessaria l’introduzione anche dei gradi di mutanz, il grado più basso, equivalente al grado di caporale, e dello sciumbasci, equivalente al grado di Maresciallo, che fu il più alto grado concesso ai militari indigeni. Le uniformi potevano variare nelle diverse colonie, ma generalmente comprendevano fez e fusciacca rossi e divise bianche o cachi.
Selezionati accuratamente nell’ambiente civile oppure tra gli stessi militari indigeni di altri reparti, gli zaptié diedero sin dall’inizio costante prova di fedeltà e disciplina.
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carabinieri_zaptie_1885ERITREA
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I primi zaptié furono reclutati in Eritrea per aumentare l’efficienza dell’organico della Compagnia Carabinieri d’Africa, composta dai carabinieri italiani presenti a Massaua a partire dal 1885. La prima “Sezione Carabinieri d’Africa” fu costituita da un nucleo di 10 militari dell’Arma sbarcato a Massaua il 5 febbraio 1885 al comando dei tenente Antonio Amari di S. Adriano.
Il 1° gennaio 1890 i nostri possedimenti dei Mar Rosso presero il nome di Colonia Eritrea, e in esecuzione del R.D. dell’11 dicembre 1892 la Compagnia Carabinieri assunse nella colonia anche il servizio sino allora affidato alla Polizia di Stato.
Il 15 marzo 1895 la Compagnia si trasferì da Massaua all’Asmara, sede dei Governo e del Comando Truppe, raggiungendo nel febbraio 1900 l’organico di 1 capitano, 3 tenenti, 3 marescialli d’alloggio, 8 brigadieri, 9 vice brigadieri e 45 carabinieri, 1 scium-basci, 6 buluc-basci, 18 muntaz e 133 zaptié.
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1928-zaptiè_somaliaSOMALIA
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I primi zaptié in Somalia vennero arruolati nell’aprile 1908 dal capitano dei Carabinieri Oddone che venne incaricato di costituire il Corpo di Polizia della Somalia.
Con l’avvento del fascismo e l’arrivo in colonia del Governatore Cesare Maria de Vecchi di Val Cismon il 24 dicembre 1923 riorganizzò il Corpo, trasformandolo in “Corpo Zaptié della Somalia Italiana” e potenziandone l’ordinamento anche attraverso l’afflusso di nuovi ufficiali e sottufficiali dell’arma dall’Italia.
A Mogadiscio oltre a svolgere la funzione di polizia territoriale, costituivano la guardia personale del governatore.
Il corpo degli zaptié somali, raggiunta nel 1927 la forza di 1.500 militari indigeni, 72 militari metropolitani e sei subalterni dell’Arma, fu il corpo più numeroso e poté assolvere non solo i compiti di istituto, ma anche di prendere parte a diverse operazioni in particolare per il sequestro delle armi e la pacificazione dei Sultanati del nord.
Altri 300 zaptié al comando di due tenenti efficacemente concorsero all’occupazione della Somalia Settentrionale ed un altro nucleo partecipò, nel settembre 1925, con la colonna Musso, alle operazioni per l’annessione dei territorio di Obbia, al successivo sbarco di Hafun ed all’azione di Ordio. Altri zaptié concorsero con la colonna Bergesio all’avanzata nella zona dell’Elemari di Gallacaio, di Garad e di Sinedogò, sostenendo cruenti conflitti anche all’arma bianca. Furono del pari zaptié quelli che assolsero l’ambito compito di occupare per primi, nell’alta Migiurtina, Bender Ziada e Candala e che eseguirono parecchie ricognizioni, non sempre pacifiche, nella zona di Bender Cassim.
Nella occupazione di Carim alcuni zaptié vennero impiegati per inquadrare 40 “dubat” lì inviati, insieme ai quali restarono validamente, per tre giorni, all’attacco di ingente numero di ribelli, nonostante fossero rimasti senza viveri.
Dopo l’occupazione dell’Oltre Giuba, gli zaptié vennero ripartiti in quattro Stazioni, al comando di sottufficiali dell’Arma, le quali il 15 luglio successivo già funzionavano nei centri preventivamente designati come capoluoghi di residenza. In seguito vennero anche impiantati, in luoghi di una certa importanza, quattro posti di zaptié comandati da graduati indigeni.
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zaptiè_carabinieri.coloniali (4)LIBIA
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In Libia il servizio degli zaptiè iniziò il 19 ottobre 1911, quando quattro sezioni mobilitate dei Carabinieri sbarcarono a Bengasi inviate al seguito del Corpo di Spedizione italiano dopo la dichiarazione di guerra alla Turchia.
L’8 febbraio 1912 l’Arma territoriale della Tripolitania passò alle dipendenze della Divisione Carabinieri di Tripoli mentre quelle della Cirenaica, di Bengasi e di Derna rimasero autonome. Venero istituite a Tripoli, Bengasi e Derna speciali Scuole Zaptié.
Nel febbraio 1925, soppresse la Legione Carabinieri della Libia e la Divisione di Misurata, anche la Divisione di Tripoli, con le sue 74 Stazioni, ebbe funzionamento autonomo. In quello stesso mese le nostre truppe – minacciate nelle comunicazioni con la costa – avevano dovuto sgombrare il Fezzan, il Giofra e la Sirtica ed in seguito, col precipitare degli avvenimenti, scoppiò violenta nella Tripolitania la rivolta delle popolazioni fanatizzate dalla proclamazione della guerra santa partita, per istigazione della Germania, da Costantinopoli.
Dalla fine della rivolta (1° agosto 1915) sino a tutto il 1921, lo scompartimento della Divisione di Tripoli si ridusse a poche Stazioni dislocate attorno a quella città, ad Homs ed a Zuara. Ma subito dopo l’avvento del nuovo Governatore, Conte Volpi (21 luglio 1921), si iniziò anche la riorganizzazione dell’Arma, il cui comandante approfittò dei restanti mesi di quell’anno per preparare e perfezionare con intenso lavoro il proprio personale, costituire uno squadrone zaptié di manovra convenientemente addestrato ai servizi di guerra, intensificare gli arruolamenti dei militari indigeni, selezionarne e migliorarne i graduati, studiare e fare approvare, infine, un organico che meglio rispondeva alle esigenze del momento.
zaptiè_carabinieri.coloniali (5)Il 26 gennaio 1922, nell’improvviso brillante sbarco di Misurata per la riconquista della Tripolitania, i Carabinieri della Divisione furono i primi a mettere piede in quella città, e da allora insieme agli zaptié presero di nuovo parte a tutte le operazioni militari nella colonia.
Dal 30 giugno 1914 al 30 giugno 1925 i militari dell’Arma della Tripolitania sostennero complessivamente 56 combattimenti e conflitti ottenendo 24 Medaglie d’Argento e 92 di Bronzo al Valor Militare, nonché 342 Encomi Solenni.
Domata la rivolta, a premiare il valore collettivo dei componenti della Divisione il Governatore Conte Volpi concesse ad essa sul campo la Croce di Guerra al Valor Militare con la seguente motivazione:
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“Strumento armoniosamente perfetto di abilità professionale e di efficienza bellica, partecipando con alto sentimento del dovere, fulgido spirito di sacrificio, esemplare ardimento a tutte le fasi della campagna, contribuiva brillantemente al successo finale, direttamente o indirettamente riaffermando in ogni incontro coi ribelli le glorie più pure dell’Arma. – Tripolitania, campagna contro i ribelli l922-1923”.
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zaptiè_carabinieri.coloniali (2)Successivamente i reparti zaptié unitamente ai carabinieri presero parte a tutte le operazioni militari del 1924 nel sud bengasino (18 gennaio – 4 febbraio 1924), al combattimento di Sidi el Homri (10 febbraio 1924), alle operazioni sul Gebel Abid (11 marzo – 2 aprile 1924), ed a quelle sul Gebel Auaghir (26 giugno – 6 luglio 1924), durante le quali ultime anche lo squadrone zaptié di manovra della Divisione, costituito ed opportunamente addestrato sin dal dicembre 1923, meritò l’Encomio Solenne concesso dal Governatore con ordine speciale del 2 luglio 1924.
Dalla metà di aprile a tutto il giugno dello stesso anno 1924, inoltre, al Comando della Divisione venne affidata la direzione di uno speciale importante servizio di grande polizia per liberare i dintorni della città di Bengasi e tutta la piana adiacente dalle bande di ribelli che numerose vi si erano infiltrate e che vi scorrazzavano audacemente.
A partire dal 1° gennaio 1914 sino all’aprile del 1925 i componenti la Divisione dell’Arma della Cirenaica, nazionali ed indigeni, presero parte a ben 98 combattimenti e conflitti, ottenendo 22 Medaglie d’Argento, 48 di Bronzo e 20 Croci di Guerra al Valor Militare, oltre che 377 Encomi Solenni.
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zaptiè_carabinieri.coloniali (6)SECONDA GUERRA MONDIALE
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Allo scoppio della seconda guerra mondiale, gli zaptié dell’Africa Settentrionale entrarono a far parte dell’ingente dispositivo apprestato dall’Arma per le operazioni su quel fronte.
Nell’Africa Orientale, all’inizio delle operazioni, l’organico dei militari indigeni dell’Arma consisteva nel suo complesso in 140 scium-basci, 224 buluc-basci, 450 muntaz, 2.186 zaptìé e 500 allievi zaptié, che affiancarono ovunque valorosamente i reparti nazionali dell’Arma. Una compagnia zaptié, componeva con due Compagnie di Carabinieri, il Battaglione comandato dal maggiore Alfredo Serranti che si sacrificò eroicamente a Culqualber, dopo tre mesi di resistenza, furono tra gli ultimi ad arrendersi nel 1941 agli inglesi.
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Fonte http://www.carabinieri.it/arma/curiosita/non-tutti-sanno-che/z/zapti%C3%A8 
 
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