1962, Gorizia. L’inaugurazione del monumento al Duca d’Aosta con Frecce Tricolori e zaptiè

Era il 4 Novembre 1962 quando all’aeroporto di Gorizia, alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Antonio Segni e del Ministro della Difesa Giulio Andreotti, venivano inaugurati il Monumento commemorativo in onore del Duca d’ Aosta e il Lapidario ai Caduti del 1° e 4° Stormo Caccia. Le opere, progettate dall’architetto Paolo Caccia Dominioni, furono realizzate con una sottoscrizione nazionale promossa dal Comitato presieduto dal Generale d’Armata Guglielmo Nasi sotto l’alto patrocinio dell’Associazione Arma Aeronautica. All’iniziativa aderirono anche l’Aero Club Goriziano e l’Aeronautica Militare con il contributo dei veterani e dei familiari dei Caduti.

Scopri i libri suggeriti dal sito “L’Italia Coloniale”. CLICCA QUI per l’elenco delle nostre pubblicazioni: libri, dossier e riviste.

4 novembre 1962 inaugurazione monumento Duca d’Aosta

Il monumento fu eretto per commemorare Amedeo di Savoia Duca d’Aosta che, come Comandante della 3° Brigata Aerea, composta dal 1° e 4° Stormo, ebbe la sua sede di comando proprio nel punto esatto in cui è stata collocata l’opera, ancora più precisamente dove si trovava la sua scrivania. Scolpita nel travertino da Vittorio di Colbertaldo, è una statua alta 5 metri raffigurante il Duca in divisa d’aviatore con il volto rivolto verso l’Africa. Alla sua base vi sono 10 cippi rievocanti le tappe più significative delle imprese sue militari: Amba Alagi, Bir Tegrift, Cencio, Cufra, Ermada, Monte Santo di Gorizia, Nairobi, Sabotino, Sei Busi e Vittorio Veneto.

ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM “ITALIA COLONIALE” PER RICEVERE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

Le Frecce Tricolori sorvolano il monumento

Per l’occasione intervenne anche la Pattuglia Acrobatica Nazionale. Per la prima volta in assoluto le Frecce Tricolori volarono in formazione di 9, sorvolando il monumento in formazione di diamante, facendo attenzione a non sconfinare in Jugoslavia.
Il giorno dell’inaugurazione, sulla tribuna d’onore, vi erano anche la duchessa vedova Anna di Francia con la figlia Cristina, il giovane Amedeo d’Aosta con la madre Irene di Grecia, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Generale Remondino, il Segretario generale dell’A.M. Generale Fiori, Generali d’Armata e di Squadra Aerea, il Generale Urbani presidente dell’A.A.A., rappresentanti delle altre Forze Armate, presidenti di associazioni combattentistiche e d’arma, Enti Nazionali delle Famiglie Caduti, dei Mutilati ed Invalidi di guerra.

Presente anche Abdalla Ben Ahmed, zaptiè eritreo, che nel 1941 fu con il Duca all’Amba Alagi al momento della resa. All’epoca maresciallo dei Carabinieri, volle recarsi a Gorizia per ricordare il suo comandante.

.

Scopri i libri suggeriti dal sito “L’Italia Coloniale”. CLICCA QUI per l’elenco delle nostre pubblicazioni: libri, dossier e riviste.

ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM “ITALIA COLONIALE” PER RICEVERE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

Vuoi approfondire la storia delle colonie italiane e vorresti un consiglio? Ecco QUI l’elenco delle nostre pubblicazioni: libri, dossier e riviste. Tutti i testi sono a carattere coloniale e utili per conoscere la storia d’Italia in Africa senza i pregiudizi della dittatura del pensiero unico. Ordina i tuoi titoli inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it.

ORDINA inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it. Potrai pagare con Paypal, Postepay o bonifico

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.