Eroe, artista, scrittore. Il 14 Maggio 1896 nasceva Paolo Caccia Dominioni

Il 14 Maggio del 1896 nasceva a Nerviano, in provincia di Milano, Paolo Caccia Dominioni. Moriva a Roma 12 Agosto 1992.

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Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito:
“Già comandante del 31° Battaglione guastatori del Genio nelle battaglie di El Alamein, dopo la fine della 2^ Guerra Mondiale svolgeva volontariamente, per oltre 12 anni, l’alta ed ardua missione di ricerca delle ​salme dei caduti di ogni nazione, disperse tra le sabbie del deserto egiziano, incurante dei disagi, dei sacrifici e dei rischi che essa continuamente comportava.
Con cosciente ed elevata preparazione tecnico-militare, coraggio e sprezzo del pericolo, conduceva personalmente le ricerche tra i campi minati ancora attivi, nel corso delle quali veniva coinvolto per ben due volte nell’esplosione delle mine, a seguito delle quali un suo gregario veniva seriamente ferito e ben sei suoi collaboratori beduini perdevano la vita.
Grazie alla sua opera, oltre 1500 salme italiane disperse nel deserto, unitamente a più di 300 di altra nazionalità, venivano ritrovate e altre 1000, rimaste senza nome, venivano identificate e restituite, con le prime, al ricordo, alla pietà ed all’affetto dei loro cari. Inoltre, 4814 caduti riposano oggi nel Sacrario Militare Italiano di El Alamein, da lui progettato e costruito, a tramandarne le gesta ed il ricordo alle generazioni che seguiranno.Comandante, ingegnere, architetto, scrittore ed artista, più volte decorato al Valore Militare, ha lasciato mirabile traccia di sé in ogni sua opera, dalle quali è derivato un grande onore all’Esercito Italiano, sommo prestigio al nome della Patria e profondo conforto al dolore della comunità nazionale, duramente provata dai lutti di guerra” – El Alamein, (Sahara Occidentale Egiziano), 1942-1962.

Il padre, Ministro del Regno e diplomatico , lo fece viaggiare sin da piccolo. Grazie ai numerosi viaggi imparò diverse lingue: il tedesco, francese, inglese e l’ arabo.Nato in una famiglia che nella propria storia aveva offerto un notevole contributo all’Italia: “due caduti e cinque feriti in combattimento, due invalidi di guerra, cinque medaglie d’ argento, sei di bronzo e sette croci di guerra al Valor Militare, una promozione e sette croci al Merito di Guerra”.

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Studente di ingegneria si arruola volontario per la Prima Guerra Mondiale. Combatterà sul fronte dell‘Isonzo, meritandosi una Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Chiede di essere assegnato alla nuova specialità dei lanciafiamme, Comandante con il grado di Tenente della 4^ Sezione – 2^ Compagnia. Frequenta l’Accademia Militare come allievo ufficiale di complemento (Artiglieria e Genio).
Successivamente verrà inviato a Tripoli, come Comandante di una compagnia Zappatori. Rimpatria nell’Aprile 1919 e si congedato il 16 Febbraio del 1920. Riprenderà gli studi al Politecnico.
Nel 1931 è richiamato alle armi e destinato nuovamente a Tripoli quale Ufficiale del Genio. Si occuperà dei rilievi geo-topografici del territorio libico. Verrà di nuovo congedato nell’Ottobre 1932 con il grado di Capitano.
Nel luglio 1935 mentre si trovava a Beirut, viene di nuovo richiamato alle armi. Questa volta nelle Truppe Coloniali d’ Eritrea, Comando Superiore dell’ Asmara, Ufficio Informazioni.
Dominioni diventa “ Agente K 2 “ della rete informativa “ K “. Opererà in Egitto, Sudan ed Etiopia, partecipando e dirigemdo importanti operazioni che gli valsero la Croce di Guerra al Valor Militare.
Il 31 Luglio è di nuovo ed ancora posto in congedo. Nel 1941 mentre si trovava in Turchia, per seguire i lavori della nuova ambasciata d’ Italia , da lui progettata, viene nuovamente richiamato, promosso Maggiore, e destinato al Servizio Informazioni Militari del Regio Esercito.
Nel 1942, frequenta il Corso di Specializzazione nel Genio Guastatori Alpini e verrà assegnato in Africa Settentrionale al Comando del XXXI Battaglione Guastatori.

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Alla testa del suoi Guastatori alla fine dell’Agosto 1942, durante la battaglia di ALAM EL HALFA, sotto il costone del Ruweisat, creò lo scompiglio penetrando per 4 Km nelle linee nemiche, affrontando inglesi, indiani, e maori australiani.
Per tale azione venne decorato dal Generale Rommel con la Croce di Guerra di 2^ Classe tedesca ricevendo inoltre un encomio solenne.
Tra la depressione di EL MIREIR e QUARET EL HIMEIMAT, in prima schiera, la Divisione Paracadutisti Folgore fu rinforzata con il suo battaglione, il XXXI Guastatori.
Tra la fine di Giugno ed il 4 Novembre 1942 seguirono 4 mesi di combattimenti. Il Colonnello Paolo Caccia Dominioni guadagnerà la Medaglia d’Oro al Valor Militare, concessa con notevole ritardo.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, per 14 anni, si dedicherà ad un lavoro paziente e pietoso, nel deserto libico ed egiziano, insieme al suo amico d’armi Chiodini, per la ricerca ed il recupero delle salme che ancora giacevano sotto le sabbie di El Alamein. Eaccolse migliaia di corpi di italiani, tedeschi e anche inglesi.
Famosissima fu la sua lettera al Generale Montgomery, che nei suoi scritti più volte aveva deriso e messo in discussione il valore del soldato italiano, con l’invito a “rendere onore” a quegli eroi sconfitti ma indomabili.
Progettò il Sacrario di Quota 33 e lo realizzò ottenendo personalmente i finanziamenti.

Tra i suoi libri: Alamein 1933-1962, Takfir, Ascari K7 e Amhara.

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Medaglia di argento al valor militare
«Comandante di Battaglione Guastatori, con perizia, entusiasmo, tenacia, esponendosi sempre dove più arduo era il compito dei suoi uomini, riuscì a fare del suo reparto una valida unità di guerra che, disputata dalle Grandi Unità in linea, seppe apportare, a prezzo di gloriose perdite, l’efficace suo contributo dovunque lo richiedeva l’asprezza dell’attacco o il consolidamento di una disperata resistenza.Accerchiato durante un ripiegamento, benché ferito, rifiutava sdegnosamente la resa, e riusciva a salvare il suo reparto, col quale continuava, con indomito valore, una strenua resistenza.» -El Alamein – Sirtica (A.S.), giugno-dicembre 1942

Medaglia di bronzo al valor militare
«In ardite ricognizioni e nella preparazione dei mezzi per il passaggio dell’Isonzo, diede bella prova di calma ed intelligenza. Nel difficile gittamento di un ponte e con successivi traghetti e spiegamento delle truppe sotto i tiri nemici, dimostrava sempre grande coraggio e sprezzo del pericolo.» – Ajba – Loga , 15-18 maggio 1917

Medaglia di bronzo al valor militare
«Comandante di distaccamento partigiano si distingueva per elevata capacità, sprezzo del pericolo e senso del dovere, riuscendo a catturare numerose armi al nemico. Catturato e tradotto in carcere, nel tentatico di evadere veniva ferito ed immobilizzato. Sottoposto a stringenti interrogatori, torture e minacce di morte, sopportava stoicamente ogni violenza – per cui rimaneva invalido permanente – senza rivelare alcunché sulla causa partigiana.» – Lombardia, 15 settembre 1943 – 25 aprile 1945

Croce di guerra al valore militare
«Ufficiale addetto alle informazioni per una colonna celere A.O., assolveva i compiti affidatigli con perizia ed ardimento, prendendo diretto contatto con nucleo di armati nemici che con il loro atteggiamento rendevano incerta la situazione. Successivamente, per incarico avuto dal Comandante della Colonna, dirigeva lavori di sistemazione stradale, con mano d’opera indigena, in zona soggetta alle insidie del nemico.» – Africa Orientale Italiana, maggio 1936

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