Allocuzione del Signor Comandante Generale All’Accademia di Polizia di Mogadiscio

Un caloroso, rispettoso, mio personale saluto e quello dei Carabinieri insieme al più sentito ringraziamento al Generale Abdilahim Dahir Saed, Commissioner della Polizia somala, a tutti gli Ufficiali, ai Sottufficiali e al personale della Somali Police Force.
Ho il privilegio, abbiamo il privilegio, di essere in questo Istituto storico che ha visto, negli anni 50 del secolo scorso, i Carabinieri impegnati su mandato delle Nazioni Unite nella costituzione di un corpo di polizia per la Somalia come Nazione indipendente.
Siamo qui per avviare un nuovo percorso di vita di questoateneo, affinché, ristrutturato, possa ospitare nuovamente quelle attività di formazione e di addestramento, di preparazione tecnica e di levazione morale che allora ci erano state affidate a favore di forze di polizia destinate a garantire in futuro la Repubblica somala.
Sappiamo che negli anni, anche dopo la cessazione dell’AFIS (Amministrazione Fiduciaria Italiana in Somalia) Carabinieri e Polizia somala hanno mantenuto saldissimi legami di amicizia, specie grazie alla frequentazione comune, per ultimo, degli Ufficiali dell’Accademia Militare di Modena.
Nonostante anni difficili, per entrambe le parti, e pur nel quadro di uno scenario internazionale sempre più complesso, i contatti non si sono mai interrotti.
All’uscita del lungo periodo di instabilità, nel 2013, l’Arma è tornata a proporsi per una missione di addestramento in Gibuti, giunta, come sappiamo, alla settima edizione.
Una missione – la MIADIT – importante, che sinora ha consentito la formazione di 1324 uomini e donne della polizia nelle diverse capacità investigative, di ordine pubblico, e sugli standard internazionali in materia di diritti umani, e ha permesso a noi di fare importanti esperienze utili a progredire in efficienza e prestigio in Italia e all’estero.
La nostra cooperazione ha un ruolo importantisimo nel riprendere e mantenere i legami storici e culturali tra l’Italia e la Somalia; nel quadro della cooperazione internazionale per la sicurezza e la pace nel mondo e il progresso civile dei popoli.
Nell’attuale contesto internazionale, l’Italia guarda alla Somalia con viva attenzione, nella consapevolezza che la stabilità e la sicurezza dei Paesi del Corno d’Africa sono condizioni importanti per la felicità di popolazioni che hanno molto sofferto e a cui siamo anche affettivamente legati, così come lo sono per la pace e la sicurezza nel mondo e, quindi, anche nel nostro Paese.
In questo quadro, con il sostegno del Ministero degli Esteri (e ringrazio anche per questo l’Ambasciatore italiano S.E. Carlo Campanile, che, qui presente, onora insieme a Voi questo evento) e dell’Unione europea, i Carabinieri sono impegnati, come sapete, in progetti di assistenza tecnica per l’azione anti-terrorismo e per la ricostituzione dello Stato Maggiore della Polizia, intesi quale “difesa avanzata” verso una minaccia sempre più insidiosa e capace di colpire anche lontano dai luoghi di origine.
Qui oggi a Mogadiscio mantengo una promessa fatta al Presidente, al Governo e al Capo della Polizia somali, ai miei amici Said e Bashir, in occasione di loro visite a Roma o di incontri altrove.
E’ bello farlo per un’occasione spero storica, l’inaugurazione del progetto di sostegno per la riapertura della Vostra, della nostra, storica Accademia, una testimonianza concreta dell’amicizia tra i Carabinieri e la Polizia somala, tra Ministeri degli Esteri, Governi, popoli italiano e somalo.
Siamo partiti, in questa attività di supporto alla Polizia, proprio da questo Istituto, simbolo comune, per Voi e per noi, degli ideali di amore per la Patria, di spirito di servizio, di senso del dovere, di professionalità, di coraggio, di coerenza, di impegno a favore della gente nel pieno rispetto dei diritti fondamentali della persona.
Abbiamo assunto l’ambizioso compito di sostenere l’addestramento degli Ufficiali della polizia, in continuità con gli ideali cui siamo stati formati insieme, parecchi anni fa, noi e diversi di Voi nell’Accademia Militare di Modena, in Italia, ispirati ai principi dell’etica militare e professionale, dell’esempio e della responsabilità dei Comandanti, per assicurare standard di sicurezza adeguati, aderenti, efficaci, attenti alle esigenze pubbliche e ai diritti dei singoli, prestando sostegno alle Istituzioni e alle persone, specie a quelle più vulnerabili.
Sappiamo che saranno effettuati lavori di ristrutturazione di locali adibiti a didattica e camerate, e prenderanno corpo altre iniziative di sostegno dell’azione degli Ufficiali formati in Gibuti, ovvero a Roma, nella nostra Scuola Ufficiali, nel 2016, per rendere più sostenibile e duraturo nel tempo lo sforzo che insieme abbiamo condotto.
Iniziative sicuramente importanti che potranno essere seguite da altre, che auspico, per la Somali Police Force, e per rafforzare ulteriormente i legami con la lingua e la cultura italiana.
Oggi, è, perciò, un giorno davvero bello, in cui Carabinieri e Polizia somala confermano la vitalità di un rapporto privilegiato, nato tanti anni fa e che continua con sincera amicizia, tra Voi e noi Carabinieri, così impegnati in Italia e in molti teatri operativi complessi.
Per me lo è sinceramente; ricordo con affetto e rendo onore agli anni della giovinezza mia e del Gen. Said Kedie (che saluto).
Eravamo assieme frequentando per quattro anni lo stesso 152° Corso a Modena quando con noi era il rimpianto Abdi Hussein.
Ricordo e onoro l’impegno successivo quale istruttore nella stessa Accademia, quando tra i miei allievi figurava l’attuale Generale Bashir Mohamed.
Ricordo e onoro l’Accordo tecnico tra le nostre Forze, che ho firmato il 21 maggio 2015, che ha formalizzato su solide basi pattizie la collaborazione già avviata nel settore addestrativo e ha consentito di ampliarla in altri ambiti con il distacco permanente di un nostro Ufficiale come advisor, con i nuovi corsi in Italia, con l’avvio di questo progetto.
Un’occasione per rinnovare l’apprezzamento di tutti per il lavoro svolto per un anno dal Colonnello Stefano Dragani che ho voluto oggi con me per la sua soddisfazione, e per augurare un altrettanto proficuo lavoro al Ten. Col. Giorgio Romano che ha tutta la mia fiducia.
Vorrei concludere con un omaggio al Gen. Kahiye, cui è intitolata questa Accademia. Ufficiale eroico della SPF, per molti anni istruttore in questo Istituto che, distintosi durante la guerra civile per la coraggiosa difesa dell’Accademia dagli attacchi delle bande che imperversavano nella capitale, è stato assassinato dai terroristi 11 anni fa, 70 enne, mentre era ancora in servizio.
Viva la Somali Police Force, viva i Carabinieri, viva la Somalia, viva l’Italia!
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Fonte Carabinieri.it
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VIDEO – I Carabinieri addestrano i cadetti della Polizia somala presso la base militare di Gibuti