PRESENTAZIONE DEL LIBRO “Ather Capelli, la vita e gli scritti”, di Luca Bonanno edito da Edizioni Ritter, Torino, sabato 31 Marzo Alle ore 10.00. Dettagli in privato

Il padre, Leonida, direttore didattico nelle scuole elementari gli trasmise l’amore per la cultura, teatro, spettacolo oltre all’amore per la Patria. Nel 1916, dopo la morte della madre, tutta la famiglia si trasferisce a Moncalieri (Torino), qui con il passare degli anni Capelli inizia lavorando in comune alla stato civile e si diletta con la scrittura di opere teatrali che vengono messe in scena dalla Compagnia filodrammatica Sursum Corda.
Il 15 marzo 1921 si iscrive al PNF, per poi sposarsi nel Natale di quell’anno. Partecipa alla Marcia su Roma e, con gli inizi degli anni ’30 inizia la collaborazione giornalistica con le testate “La Stampa Sportiva” ed “Il Piemonte Sportivo”.
Ather Capelli parte volontario, sul finire del 1935 per la guerra d’Etiopia, come semplice gregario nel 315° Battaglione Autonomo Camicie Nere comandato dal Seniore Ennio Giovesi. Battaglione che contava otto medaglie d’argento, quindici di bronzo, quattordici croci di guerra, centodiciotto partecipanti alla Marcia su Roma. Tra i componenti del battaglione anche quindici volontari della Grande Guerra, ventuno della guerra libica e otto Legionari dell’impresa di Fiume.
Tornando a Capelli, una ferita gli costa una zoppia e il rimpatrio con annessa medaglia al Valore. Periodo africano, “dove c’è tanto sole e il ghibli rosso e lo scoppio delle granate è la più bella musica. Tutto il resto, fra carte e cosette miseramente sporche di pigmei, fa venire il vomito”, che lo accompagnerà per tutto il resto della sua vita.
Dopo essersi ristabilito inizia la collaborazione con “Il Labello” (giornale degli universitari fascisti di Torino) e “Il Popolo delle Alpi” (giornale della Federazione dei Fasci di Torino), nel 1937 entra nella redazione della “Gazzetta del Popolo” e nel 1938 inizia la collaborazione nel periodico “Vent’anni”, per poi assumerne la direzione dal 15 giugno 1940 fino al dicembre 1941.
All’entrata in guerra, il 10 giugno 1940, dell’Italia prontamente presenta domanda per arruolarsi volontario; domanda che, causa zoppia (come scritto in precedenza “ricordo” del periodo africano) gli venne rifiutata.
Il 3 gennaio 1942 viene nominato Segretario del Fascio di Pinerolo e il 28 marzo, dello stesso anno, anche l’incarico di Ispettore federale della X Zona (Pinerolo, Costagranda, Abbadia, Pentenasca, Riva, S. Pietro Val Lemina, Frossasco).
Con l’arrivo dell’8 settembre ’43 decade da tutti gli incarichi. Fu tra i primi ad accorrere tra le fila della Repubblica Sociale, diventando il 20 settembre direttore della “Gazzetta del Popolo”. Uomo semplice, di spirito nobile scrisse diversi articoli tutti ispirati alla pacificazione nazionale. Proprio a causa di questi articoli fu vittima, il 31 marzo 1944, di un omicidio commesso, mentre rientrava a lavoro dopo un incontro di lavoro con Montanelli, a opera del gappista Giovanni Pesce.
Ather Capelli lasciò sulla scrivania dell’ufficio l’ultimo articolo su cui stava lavorando dal titolo “La grande ora: Amore dove è odio, luce dove è tenebra, legge dove è disordine”.
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PRESENTAZIONE DEL LIBRO “Ather Capelli, la vita e gli scritti” edito da Edizioni Ritter, Torino, sabato 31 Marzo Alle ore 10.00. Dettagli in privato
Interverranno l’autore Luca Bonanno, lo scrittore nonché ricercatore storico de “L’altra Verità”, Michele Tosca e Valerio Borio di “Progetto Imago”.
Dopo la conferenza, possibilità di fermarsi per pranzo di autofinanziamento. Infine alle ore 15 ci dirigeremo al Cimitero di Moncalieri per la consueta commemorazione presso la tomba di famiglia di Ather Capelli.