La Somalia dopo essere stata dominata da omaniti, persiani, arabi, portoghesi, egiziani ed etiopi viene affittata, nel 1892, dal Sultano di Zanzibar all’Italia

Africa orientale_1829Quando il Regno d’Italia approdò per la prima volta (1885) nel Corno d’Africa, in quelle terre tra il golfo di Aden e l’Oceano Indiano, che poi chiamerà “Somalia”, arrivò in una zona il cui possesso negli ultimi anni era passato di mano in mano: dal Sultano di Zanzibar all’Inghilterra e infine all’Italia. E non era una novità, anzi era un fattore storico e secolare.
Infatti i primi colonizzatori dell’Africa orientale furono nell’VIII secolo alcuni profughi sciiti dell’Oman, seguiti nel IX secolo da sunniti ortodossi di Shiraz, sulla riva persiana dello stesso golfo.
I nuclei abitativi di Mogadiscio e Brava infatti vennero fondati da immigrati sunniti arabi e persiani verso l’inizio del X secolo trasformandosi tre secoli dopo in sultanato con una propria dinastia, raggiungendo la massima prosperità come centro di esportazione verso l’entroterra nei secoli XIV e XV.
L’epoca corrisponde all’arrivo dei portoghesi, ai quali la Somalia deve il suo primo faro, la Torre Amhara, o Mnara, costruito a Mogadiscio intorno al 1499 durante la prima esplorazione europea ad opera di Vasco de Gama.
I portoghesi nel 1542 intervennero militarmente con una piccola spedizione di 400 uomini per impedire l’invasione del regno cristiano d’Abissinia da parte dello stato somalo di Adel sotto la guida dell’Iman Ahmed Gragne, Sultano di Zeila, armato dai turchi.
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aamosqueIn Somalia i portoghesi, portando la guerra contro l’islam, non ebbero mai un dominio effettivo. La loro sovranità era esercitata con l’invio di una nave, una volta l’anno, e limitata lungo le coste dove levavano tributi ed effettuavano qualche cannoneggiamento
Dopo il secolo XVII durante la lotta tra l’Oman e il Portogallo, spazzato via nel 1700, la Somalia subì l’occupazione omanita, rimanendo sotto la loro sovranità. Il sultano di Mascate, Seyed Alì, si impadronì di Mombasa nel 1837 trasferendo la sua residenza a Zanzibar, rendendo così più effettivo il suo dominio sulle terre del Benadir, la regione corrispondente all’area di Mogadiscio.
Infatti in Africa orientale e nordorientale il maggior fattore esterno per i primi tre quarti del XIX secolo, tra il 1871 e il 1875, non fu europeo bensì arabo ed egiziano e nell’ultima parte del secolo gli etiopi cristiani, con Ras Kassa che si fece nominare imperatore nel 1855 con il nome di Teodoro. Fu lui che creò in Etiopia il primo esercito moderno con il quale unificò il Tigrè, l’Ahmara e lo Scioà ma che provocò, nel 1867, l’intervento inglese con la spedizione punitiva condotta da Sir Robert Napier contro la sua fortezza di Magdala. Abbandonato da gran parte dei suoi vassalli si suicidò sparandosi.
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Benadir_Capi Bimal a bordo del Marco Polo
Tra i vassalli che lo abbandonarono e tradirono c’era il suo successore, l’Imperatore Giovanni IV, tigrino, che ottenne il trono grazie alle armi fornitegli degli inglesi per il suo aiuto durante la campagna di Magdala. A sua volta tra i suoi vassalli, vi era il giovane re dello Scioà, Menelik, nominato suo successore nel 1877, che colpito dalla superiorità delle armi di Napier “faceva, ma con maggior sistematicità, quel che stavano facendo tutti i monarchi africani fortunati del suo tempo: si serviva dell’avorio per ottenere armi da fuoco, e della armi da fuoco per ottenere altro avorio”(1) e con le armi nel mentre allargava di anno in anno il suo impero in tutte le direzioni: a spese degli afar e dei somali dell’Harrar e dell’Ogaden, dei galla e nelle regioni del Caffa e del Sidama. Fu lui che sconfisse ad Adua, nel 1896, gli italiani al comando del Generale Oreste Baratieri.
Tornando all’Oman, ai primi del 800 venne suddiviso e Mogadiscio venne assegnata al Sultano di Zanzibar. La città venne poi occupata del sultano Barghaash ibn Sa’iid che nominò un suo governatore nel 1888 anno della sua morte. Fece costruire come sua sede la Garesa, edificio in muratura fortificato, ed ecco che arriviamo solo in questi anni alla prima presenza in Somalia del Regno d’Italia.
Infatti l’Italia vi approderà per la prima volta nel 1885 con il capitano della Regia Marina Antonio Cecchi, durante la crociera del Barbarigo. Verranno firmati i primi protettorati piantando la bandiera italiana sulle coste del nord solamente nel 1889 e sugli scali del Benadir, a sud, trattando con il Sultano di Zanzibar che affittò il 12 agosto 1892 i porti di Brava, Merca, Mogadiscio e Uarsceik.
Dunque non colonizzatori o invasori ma affittuari e soprattutto ultimi “ospiti” di una terra ancora senza confini.
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di © Alberto Alpozzi  – Tutti i diritti riservati
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NOTE
1. Oliver R., Fage J.D., Breve Storia dell’Africa, Einaudi, Torino, 1965

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