
Abdulahi Ahmed, funzionario della polizia locale, ha riferito che un’autobomba ha cercato di superare un check-point all’altezza dell’albergo Syl frequentato da funzionari di governo e stranieri, a pochi metri dal palazzo presidenziale.
Le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco contro la vettura, uccidendo tre terroristi, sventando così l’attacco. Una seconda autovettura è esplosa nella stessa zona sbandando contro una barriera di sicurezza.
L’attacco è stato rivendicato dal gruppo integralista islamico Al-Shabab che solamente lo scorso fine settimana aveva portato a segno un attacco davanti al ministero dell’Interno causando 12 morti.
Stesse modalità negli attacchi: una prima autobomba seguita da una seconda a distanza ravvicinata.
Il gruppo islamico di Al-Shabab è direttamente collegato ad Al-Qaeda ed è il maggior colpevole della destabilizzazione della Somalia con un susseguirsi di sanguinosi attacchi per rovesciare il governo centrale di Mogadiscio per imporre la sua legge basata su una visione integralista della religione islamica.
Secondo un rapporto dell’ACLED il gruppo jhidaista Al-Shabaab è il maggiore responsabile delle vittime nel paese