Visita al Sacrario Militare di Nyeri, ultima dimora di Amedeo di Savoia Duca d’Aosta
Oggi vi portiamo a visitare il Sacrario militare di Nyeri, in Kenia, dove è sepolto Amedeo di Savoia, l’Eroe dell’Amba Alagi, insieme ai suoi 676 soldati.
Visita gentilmente concessa da Joseph, il guardiano del Sacrario, che ha accompagnato Giuseppe Cutano, autore delle fotografie che oggi vi proponiamo. Giuseppe ci ha detto: “Anche se in mezzo all’Africa sembra quasi di essere in Toscana, così forse i nostri caduti si sentiranno un po’ più a casa”.
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Qui riposa il nostro Eroe, Amedeo di Savoia, prigioniero degli inglesi n° 11590 nel campo Dònyo Sàbouk (Nairobi). Morì il 3 marzo 1942 di tubercolosi all’ospedale di Nairobi. L’ultima confessione, a Padre Boratto disse: «Come è bello morire in pace con Dio, con gli uomini, con se stesso. Questo è quello che veramente conta».
Sulle montagne dell’Etiopia organizzò l’ultima resistenza degli italiani in Africa Orientale. Asserragliato sull’Amba Alagi dal 17 aprile al 17 maggio 1941 con 7.000 italiani e 3.000 ascari contrastò i 39.000 uomini del Generale Cunningham.
Insignito della Medaglia d’oro al valore militare dal Re Vittorio Emanuele III:
«Comandante superiore delle Forze Armate dell’Africa Orientale Italiana, durante undici mesi di asperrima lotta, isolato dalla Madre Patria, circondato da nemico soverchiante per mezzi e per forze, confermava la già sperimentata capacità di condottiero sagace ed eroico. Aviatore arditissimo, instancabile animatore delle proprie truppe le guidava ovunque, per terra, sul mare e nel cielo, in vittoriose offensive, in tenaci difese, impegnando rilevanti forze avversarie. Assediato nel ristretto ridotto dell’Amba Alagi, alla testa di una schiera di prodi, resisteva oltre i limiti delle umane possibilità, in un titanico sforzo che si imponeva all’ammirazione dello stesso nemico. Fedele continuatore delle tradizioni guerriere della stirpe sabauda e puro simbolo delle romane virtù dell’Italia imperiale e fascista. Africa Orientale Italiana, 10 giugno 1940-18 maggio 1941.»
Scrisse il 28 maggio 1941 sul suo Diario: «Addí Úgri. Tramonta il sole (…) prego in quest’ora divina in cui il giorno è passato e la notte non è ancora venuta. Mi sento in pace, in stato di euforia spirituale; ringrazio Iddio clemente e misericordioso (…) per le grazie, le gioie e i dolori che Egli mi ha mandato nella sua onnipotenza, e nelle lodi non gli chiedo favori, pago solo di esaltarne la grandezza».
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Buongiorno, tramite Onorcaduti sono a conoscenza della sepoltura di mio Nonno. Mi piacerebbe visitare il sacrario…ma non so come muovermi…qualche consiglio.
grazie
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E’ una meta tranquilla e sicura. Un normale viaggio organizzato tramite agenzia
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Anch’io ci sono stato nel 2006 a una commemorazione era presente il console italiano e c’è stato una breve cerimonia nel sacrario
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Anch’io ci sono stato nel novembre 2006 era presente console italiano con i carabinieri dell’ambasciata, c’è stata una breve cerimonia, posto incantevole, è sempre bello partecipare e ricordare i ma caduti
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