L’ex Governatore della Somalia a Torino insegna all’Anpi come si usa un libro – VIDEO a fondo pagina
Scopri cliccando qui IL FARO DI MUSSOLINI il libro che l’Anpi non vuole farti leggere

Invece di indignarsi per la donazione del libro “Il faro di Mussolini” alla biblioteca comunale di Ciriè (To) i signori dell’Anpi, se proprio non vogliono conoscere i contenuti del testo che osteggiano e che cercano nazisticamente di censurare, sarebbero potuti venire a incontrare il Governatore e l’autore e interrogarli sulla storia della Somalia durante il fascismo.
A Torino per la presentazione della nuova edizione del libro “Il faro di Mussolini” di Alberto Alpozzi, infatti l’ex Governatore, Abdulkadir Yusuf Mohaed, autore anche della prefazione, ha dato una grande quanto semplice lezione: “I libri non si giudicano dalla copertina”.
Consapevole che si tratti “di un libro controverso per il nome Mussolini” precisa che “nessuno può nascondere la storia, che sia buona o cattiva” e lo ripete due volte.

“Quando ci siamo incontrati per la prima volta abbiamo scoperto di non essere d’accordo su tutto, ma questo non ci ha impedito di diventare amici.” L’Anpi invece crea divisioni.
“Se non siete d’accordo, qualunque domanda abbiate fatela ad Alpozzi. Sfidatelo.” L’Anpi, mai aperta al dialogo e ad un incontro, invece si nasconde dietro comunicati stampa che nulla hanno a che fare con la ricerca storica.
“Spero continui le sue ricerche ed io lo rispetto per questo”. L’Anpi invece non ha nessun rispetto per la storia e la Conoscenza, parla senza nemmeno aver visto l’indice del libro.

Come è possibile che in Somalia conservino i vecchi simboli fascisti e si interessino della storia legata al fascismo mentre in Italia li si vorrebbero cancellare per sempre? Perchè secondo l’Anpi non se ne dovrebbe nemmeno parlare?
Il 21 novembre 1949 l’Assemblea Generale dell’ONU approvò la Risoluzione 289, con la quale assegnò il territorio della Somalia in Amministrazione Fiduciaria all’Italia, benché, come nazione sconfitta, non facesse ancora parte delle Nazioni Unite. Il compito assegnato all’Italia fu di guidare gradualmente, in 10 anni, l’ex colonia all’indipendenza, creandone la classe dirigente e il sistema democratico. È il caso di sottolineare che si trattò dell’unico caso di amministrazione fiduciaria assegnata ad una nazione sconfitta nella seconda guerra mondiale. Anche in questo caso: ci sarà stato un motivo, no?
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Se mai all’Anpi di Torino e Ciriè accetteranno il confronto richiesto da Alberto Alpozzi sicuramente potrebbero scoprire quel motivo e per buona pace di tutti anche imparare il perché in Somalia rimpiangono ancora oggi il nostro paese.
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L’ex Governatore di Guardafui a Torino su “Il faro di Mussolini”
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