Un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori
Tutti conoscono il motto “un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori”.
Alcuni sapranno che si trova scolpita a caratteri cubitali su ciascuna delle quattro facciate del Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur di Roma.
Pochi sono al corrente che si tratta di una frase di Mussolini, estrapolata dal discorso tenuto il 2 ottobre 1935 per l’inizio della guerra d’Etiopia.
Quasi tutti ignorano che la frase vera, quella pronunciata dal Duce, fu: “popolo di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori”.
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Il Colosseo quadrato
Il Palazzo della Civiltà Italiana fu progettato nel 1937 dagli architetti Giovanni Guerrini, Ernesto Bruno La Padula e Mario Romano, per essere inaugurato, incompiuto, il 30 novembre 1940. Il 3 giugno 1941 si decise il rinvio sine die dell’Esposizione , a causa della Seconda Guerra Mondiale. Sarebbe dovuto essere il fulcro dell’Esposizione Universale del 1942.
Il progetto si ispirava all’architettura classica romana e ai canoni del Razionalismo: coerenza tra forma e funzione. Il richiamo agli archi dell’anfiteatro Flavio, citazione e celebrazione dell’Impero Romano gli valsero il nome di “Colosseo Quadrato”. Alto 68 metri, nove archi per lato per ognuno dei sei piani, per un’aerea totale di 8.400 mq.
“Straordinario punto di riferimento modernista dell’era fascista” lo ha definito il Telegraph, annoverandolo tra “i tesori culturali italiani”.
Abbandonato e inutilizzato aprì per la prima volta al pubblico nel 1953 per l’Esposizione Internazionale di Agricoltura.
Dal luglio 2013 il palazzo è divenuto sede della Maison Fendi che lo ha affittato per 15 anni con il vincolo a destinazione museale, stante la sua natura di edificio di interesse culturale.
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Il discorso di Mussolini del 2 ottobre 1935 per la guerra d’Etiopia
Viene qui pubblicato per la prima volta il testo integrale e corretto del discorso che il Duce pronunciò in occasione della guerra d’Etiopia contro la Società delle Nazioni e il sanzionismo, contro cui si scagliò anche Guglielmo Marconi.
Integrale e corretto perché sino ad ora nel vasto mare della rete Google l’unica riproduzione di quel discorso è la trascrizione fatta da Giorgio Rochat alle pagine 163 e 164 del testo Il colonialismo italiano, pubblicato da Loescher nel 1974.
Il testo riportato da Rochat, non si capisce perché, è incompleto e modificato in alcune sue parti. Molti vocaboli modificati e alterati, altri omessi.
È stato sufficiente ascoltare l’audio originale di quel discorso per trovare 55 tra omissioni, alterazioni e distorsioni delle parole di Mussolini, tra cui la celebre frase riportata sulla facciata del Colosseo Quadrato. Nelle note al testo troverete le parole utilizzate nel testo di Rochat, le frasi mancanti o le alterazioni.
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Ecco quindi, per la prima volta, pubblicato il testo originale del discordo di Mussolini del 2 ottobre 1935.
Camicie Nere della rivoluzione! Uomini e donne di tutta Italia!
Italiani sparsi nel mondo, oltre i monti e oltre gli oceani1!
Ascoltate!
Un’ora solenne sta per scoccare nella storia della Patria.
Venti milioni di italiani2 sono3 in questo momento raccolti4 nelle piazze di tutta Italia.
È la più gigantesca dimostrazione che la storia del genere umano ricordi5.
Venti milioni, ma6 un cuore solo, una volontà sola, una decisione sola.
Questa manifestazione vuole significare che l’identità tra Italia e fascismo è perfetta, assoluta, inalterabile7.
Solo dei cervelli illanguiditi da puerili illusioni o intorpiditi in una crassa ignoranza8 possono pensare9 il contrario poiché essi ignorano che cosa è questa Italia fascista del 193510.
Da molti mesi la ruota del destino, sotto l’impulso della nostra calma determinazione, va11 verso la meta: in queste ultime12 ore il ritmo è diventato13 più veloce ed oramai14 inarrestabile.
Non è soltanto un esercito che marcia15 verso i suoi obiettivi, ma sono quarantaquattro milioni di italiani che marciano con questo esercito tutti uniti poiché si tenta di commettere contro di loro la più nera delle ingiustizie16: quella di toglierci un po’ di posto al sole.
Quando nel 1915 l’Italia unì le sue sorti a quella degli Alleati, quanti gridi di ammirazione17 e quante promesse!
Ma dopo la vittoria comune, alla quale l’Italia aveva portato18 il supremo contributo19 di seicentosettantamila morti, quattrocentomila mutilati, un milione di feriti, quando si venne20 attorno al tavolo della esosa pace a noi21 toccarono soltanto le briciole del lauto bottino coloniale altrui22.
Durante tredici anni abbiamo pazientato23, mentre si stringeva attorno di noi sempre più rigido il cerchio che vuole soffocare la nostra irrompente vitalità24. Con l’Etiopia abbiamo pazientato quaranta anni! Ora basta!
Alla Lega delle nazioni, invece di riconoscere il giusto diritto dell’Italia25, si osa parlare26 di sanzioni.
Ora, io27 sino a prova contraria, mi rifiuto di credere che l’autentico28 popolo di Francia possa associarsi29 a sanzioni contro l’Italia.
I seimila caduti30 di Bligny, morti31 in un eroico assalto, che strappò un grido32 di ammirazione allo stesso comandante nemico, trasalirebbero sotto la terra che li ricopre.
E fino a prova contraria33 mi rifiuto di credere che l’autentico popolo della34 Gran Bretagna, voglia versare il suo sangue e avviare l’Europa35 sulla via della catastrofe per difendere un paese africano, universalmente bollato come un paese barbaro36 e indegno di stare tra i popoli civili37.
Tuttavia non dobbiamo fingere di ignorare le eventualità di domani38.
A39 sanzioni a carattere economico rispanderemo con40 la nostra disciplina, con la nostra sobrietà, con il nostro spirito di sacrificio.
A misure di ordine militare41 risponderemo con misure di ordine militare42.
Ad atti di guerra risponderemo con atti di guerra.
Nessuno si illuda43 di piegarci senza avere prima duramente combattuto.
Un popolo geloso del suo onore e del suo avvenire44 non può tenere e non terrà mai un atteggiamento diverso45.
Ma sia detto ancora una volta, nella maniera più categorica come un segno sacro46 io prendo in questo momento davanti a tutti gli italiani che mi ascoltano47 che noi faremo tutto il possibile per evitare che un conflitto coloniale assuma48 il carattere e la portata di un conflitto europeo.
Dopo può sorridere ai torbidi tipi che pensano attraverso la nuova catastrofe di avere la vendetta dei loro tempi crollati, ma noi non siamo di quelli49.
Mai come in questa epoca storica il popolo italiano ha rivelato la forza50 del suo spirito e la potenza del suo carattere. Ed è contro questo popolo, al quale l’umanità deve le maggiori delle sue conquiste51, ed è contro questo popolo di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori52, c’è chi53 osa parlare di sanzioni.
Italia! Italia proletaria e fascista, Italia di Vittorio Veneto e della Rivoluzione!
In piedi!
Fa’ che il grido della tua fermissima incrollabile54 decisione riempia il cielo e giunga ai nostri soldati dell’Africa Orientale e sia di conforto loro che si accingono a combattere, sia di sprone agli amici e monito ai nemici.
E la parola Italia che va oltre i monti e oltre i mari in tutto il mondo, il grido dell’Italia di oggi è un55 grido di giustizia, grido di vittoria!
di Alberto Alpozzi
NOTE
1. i mari
2. uomini
3. occupano
4. “raccolti” è omesso
5. tutta la frase è riportata diversamente: Mai si vide nella storia del genere umano, spettacolo più gigantesco.
6. di uomini
7. tutta la frase è riportata diversamente: La loro manifestazione deve dimostrare e dimostra al mondo che Italia e fascismo costituiscono una identità perfetta, assoluta, inalterabile
8. tutta la frase è riportata diversamente: soltanto i cervelli avvolti nella più crassa ignoranza
9. credere
10. riportato: su uomini e cose d’Italia, di questa Italia 1935, anno XIII dell’era fascista
11. si muove
12. “ultime” è omesso e dopo vi è un “suo” (ritmo) non presente nel discorso
13. “diventato” è omsso
14“oramai” è inserito dopo inarrestabile
15. tende
16. tutta la frase è riportata diversamente: è un popolo intero di quarantaquattro milioni di anime, contro il quale si tenta di consumare la più nera delle ingiustizie
17. tutta la frase è riportata diversamente: si gettò allo sbaraglio e confuse le sue sorti con quelle degli Alleati, quante esaltazioni del nostro coraggio
18. dato
19. invertito in “contributo supremo”
20. “quando si venne” tutto omesso
21. “a noi” sostituito con “non”
22. tutta la frase è riportata diversamente: all’Italia che scarse briciole del ricco bottino coloniale altrui
23. frase invertita: abbiamo pazientato tredici anni
24. tutta la frase è riportata diversamente: durante i quali si è ancora più stretto il cerchio degli egoismi che soffocano la nostra vitalità
25. i nostri diritti
26. parla
27. “ora, io” omesso
28. si riporta “ e generoso” mai pronunciato da Mussolini
29. aderire
30. morti
31. caduti
32. riconoscimento
33. Manca “E fino a prova contraria” sostituito da “io” e successivamente “del pari” non pronunciato
34. di
35. tutta la frase è riportata diversamente: che non ebbe mai dissidi con l’Italia, sia disposto al rischio di gettare l’Europa
36. omesso nel testo
37. tutta la frase è riportata diversamente: senza ombra di civiltà
38. l’intera frase è stata omessa
39. Alle
40. tutta la frase è riportata diversamente: economiche opporremo. Dopo i “con” sono omessi
41. tutta la frase è riportata diversamente: Alle sanzioni militari
42. si riporta solo “misure militari”
43. pensi
44. “e del suo avvenire” è omesso
45. tutta la frase è riportata diversamente: usare linguaggio nè avere atteggiamento diverso
46. “ come un segno sacro” omesso
47. tutta la frase è riportata diversamente: e io ne prendo in questo momento impegno sacro davanti a voi
48. tutta la frase è riportata diversamente: perché questo conflitto di carattere coloniale non assuma
49. tutta la frase è riportata diversamente: Ciò può essere nei voti di coloro che intravvedono in una nuova guerra la vendetta dei tempi crollati, non nei nostri
50. le qualità
51. talune delle sue più grandi conquiste
52. la sequenza pronunciata da Mussolini è diversa e contiene anche “colonizzatori”, mentre quella riportata è “popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori”
53. è contro questo popolo che si
54. “fermissima incrollabile” sono omessi
55. totalmente omesso da “ e giunga ai nostri soldati dell’Africa Orientale” sino “oggi è un”
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