I Boy Scout di Asmara

Correva l’anno 1973, riuniti con tutta la famiglia in Asmara. Era febbraio, con un sole splendente in un cielo terso e azzurro. Padre Ruffino organizza una festa nei saloni dell’Oratorio, circondato da Boy Scout con le suore che servivano “mezè” sulla lunga improvvisata tavolata.

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In fondo ero stato uno dei primi boy scout, a partire dal 1952, della Missione di S. Antonio a Godaif.
Vedere quei ragazzini con le divise color Kaki, calzoncini corti e calzettoni alle ginocchia, con i fazzoletti bicolori annodati al collo con un anello, mi fece ritornare indietro nel tempo, al mio tempo migliore.
Eravamo suddivisi in due squadre di sei unità: gli “ambesà” ed i Wokaryà” , come Leone e volpe. Un ala della Missione era stata destinata a spogliatoio dove ognuno aveva il proprio armadietto con la divisa, una corda, un pugnale con fodero, una borraccia di acqua. Gli esercizi si svolgevano nel campo di calcio che padre Ruffino aveva realizzato dietro la chiesa, al di la della strada sterrata che conduceva al quartiere 78.
Qui dovevamo imparare a lanciare il “lazo” per prendere al collo un innocente asinello che dovevamo poi abituarci a cavalcare. Venivamo addestrati a riconoscere i segni, a razionare l’acqua, a salire e scendere da scarpate, riconoscere serpenti e scorpioni, accendere un fuoco, medicare delle ferite.

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Le escursioni erano piuttosto faticose: si arrivava sino al ciglione che dava verso il Mar Rosso, sulle Gole del Diavolo, oppure si scarpinava verso villaggi interni per giocare a pallone con i ragazzini del paese, in accanite dispute sulla larghezza delle porte, costituite da due pietre.
Padre Ruffino sempre a capo, con il fazzoletto in mano ad asciugarsi il sudore, le tasche piene di caramelle da distribuire, in un innato amore per le popolazioni locali.
Durante il fascismo lo scoutismo fu abolito e riprese dopo la guerra. In Asmara si deve a frate Virgilio che operava nell’ambito della cattedrale per conto del collegio La Salle che, a partire dal 1946 attivò l’Associazione Scout Italiani che poi si propagò per tutte le parrocchie di Asmara.
Per entrarvi a far parte bisognava fare la Promessa e dopo c’era l’investitura.
A partire dal 1946 in poi lo scoutismo divento in Asmara una forma di aggregazione di eccellenza tanto che meritò la visita del capo dello scoutismo mondiale Mr. Thompson, che guarda caso, presenziò alle manifestazioni celebrative, presso il campo da calcio di S. antonio.

Testo di Pasquale Santoro – Foto di Angelo Selvi

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