Appello dell’ass. Pinter per salvaguardare la tomba di Oreste Baratieri

Oreste_BaratieriL’anniversario domenica 1° marzo del 125° del “disastro di Adua” (1896-2020/21), la più grande battaglia coloniale della storia moderna, richiama all’ordine il cimelio storico giacente in Arco: la tomba del comandante della spedizione nella colonia italiana, Oreste Baratieri, sepolto nel 1901 ad Arco. Oreste Baratieri, nato a Condino nel 1841, sfortunato comandante della spedizione italiana in Abissinia conclusasi in tragedia (annunciata) il 1° marzo del 1896, si pone a conclusione del primo imperialismo italiano in terra d’Africa, dopo una bruciante carriera durante le guerre d’indipendenza. Approdato all’avventura africana sulla scia dell’entusiasmo dei primi coloni africani, nel 1891 gli viene affidato il comando delle truppe africane, nel 1892 il Governatorato eritreo: ma dopo la serie di vittorie militari riceve l’incarico pressante di avanzare sulle infide montagne dell’Amba Alagi e Macallè, fino alla disastrosa giornata di Adua che spezza il sogno africano.

Arco_Tomba BaratieriTornato in patria, ad Arco sua seconda terra patria, dove ha numerosi amici ed estimatori e vive la sorella, scrive proprio in Arco le sue memorie, “Pagine d’Africa (1875-1901)” tese a dimostrare la necessità di governare il Corno d’Africa “saggiamente” e non con l’uso della violenza, come avverrà poi con l’impresa etiopica del gen. Graziani. Oreste Baratieri muore in Sterzing (Vipiteno) nel 1901, venendo sepolto nel cimitero di Arco in una tomba monumentale, tutelata dalla Soprintendenza provinciale Beni storico-artistici quanto al personaggio ma non al bene culturale in sé. Come conseguenza nel corso degli anni nonostante la cura degli amici della Pinter la lastra superiore si è venuta deteriorando a causa dello strato di muschio che ne rende tuttora impossibili la lettura e la decifrazione. Per questo come associazione, in vista del secolo e un quarto della scomparsa, facciamo appello al Comune affinché agevoli in collaborazione con la scrivente associazione ed altre eventuali la manutenzione del monumento sepolcrale a ricordo e testimonianza di un fatto storico che ha coinvolto un concittadino illustre.

Il presidente Graziano Riccadonna – Riva, 1° marzo 2020

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