Francesco Serra Manichedda, un veterano dell’Africa coloniale

di Guglielmo Evangelista

Francesco Serra Maninchedda

Serra Manichedda

Fra i tanti “coloniali”, specialmente uomini politici e militari immortalati dalla storia, vogliamo ricordare un ufficiale che operò a lungo e brillantemente in un settore assai poco conosciuto: quello dell’amministrazione marittima e dei porti africani che si affacciavano sulle coste mediterranee, del Mar Rosso e dell’Oceano indiano.

Francesco Serra Manichedda nacque a Porto Torres nel 1892: suo padre, Romolo prestava servizio come Ufficiale di porto di seconda classe (1) presso la locale Capitaneria.
Come tanti “figli d’arte” anche lui seguì le orme paterne e come terminò gli studi superiori si arruolò nel Corpo delle Capitanerie di Porto venendo nominato Applicato di porto di prima classe nel 1911.
Dopo le prime esperienze fatte a Genova e poi a Taranto per brevi periodi, durante la prima guerra mondiale venne destinato alla Capitaneria di Porto Bengasi e da allora non si allontanò quasi mai dall’Africa per i successivi trent’anni.
Era un uomo di notevole preparazione intellettuale ma anche di azione, ed ebbe molte occasioni per manifestare le sue doti di abilità e coraggio distinguendosi in missioni di guerra, spegnimento di incendi in porto e rischiose ma fortunate operazioni di salvataggio di decine naufraghi, meritandosi per questo una medaglia d’argento e tre di bronzo al valor di marina.
Non aveva ancora trent’anni, ma il suo fisico era già minato da malattie contratte in quei pochi, primi anni trascorsi in Africa tanto che, bisognoso di cure, dovette essere sospeso dal servizio rimanendo in aspettativa per motivi di saluti per due anni .
Il primo nucleo della Capitaneria di Tripoli

Primo nucleo della Capitaneria di porto di Tripoli

Nonostante questo, anche se non del tutto ristabilito, volle ritornare in Libia: dal 1921 fu a Tripoli, poi divenne comandante del porto di Misurata e di quello di Sirte ed infine fu destinato a Bengasi come comandante in seconda della locale Capitaneria.

Eccetto l’inizio della carriera e qualche altro brevissimo periodo di destinazione a Genova, trascorse tutta la sua vita in Africa: dalla Libia passò a Massaua (2) ed infine divenne “Direttore dei servizi marittimi della Somalia” a Mogadiscio dove rimase fino al 1941 (3): rimasto al suo posto fino all’ultimo assieme a poco altro personale per garantire i servizi essenziali alla popolazione civile, venne fatto prigioniero dagli inglesi.
Ritornò in Italia nel 1945 ed ebbe il comando delle Capitanerie di Ancona e poi di Venezia.
Le sue capacità professionali, assieme ai meriti acquisiti, gli valsero negli ultimi anni una carriera prestigiosa che lo portò ad occupare l’unico e ambitissimo posto previsto in ruolo, cioè quello di Tenente Generale di porto e, in quanto tale, Ispettore Generale del Corpo delle Capitanerie.
Capitaneria di porto di Mogadiscio

Capitaneria di porto di Mogadiscio

Durante quel periodo continuò ad interessarsi dei problemi marittimi della Somalia, che nel frattempo era stata affidata all’Italia in amministrazione fiduciaria, e mantenne una costante corrispondenza con gli operatori commerciali somali.

Probabilmente i disagi e le malattie affrontati in gioventù si rifecero sentire, tanto che anticipò il congedo nel 1954, tre anni prima del naturale collocamento a riposo per limiti di età, restando tuttavia membro del Consiglio Superiore della Marina Mercantile. Ancor giovane, si spense nel 1959.
Il 3 luglio 1961 fu promulgato il Decreto del Presidente della Repubblica con il quale si autorizzava l’Istituto Andrea Doria, che svolge attività assistenziale a favore degli orfani dei marinai, ad accettare una consistente donazione per costituire una fondazione a lui intestata che operò fino al 1974.
 
NOTE:
1) Il Corpo delle Capitanerie di Porto, costituito nel 1865, era un Corpo civile militarmente organizzato e, pur dipendendo dal Ministero della Marina, era completamente separato dalla marina da guerra; il suo personale aveva una propria gerarchia e proprie denominazioni di grado. Durante il primo conflitto mondiale fu militarizzato divenendo a tutti gli effetti un Corpo della Regia Marina con denominazioni di grado simili a quelle dell’esercito.
Romolo Serra Manichedda padre di Francesco, concluse la sua carriera negli anni ’20 come Brigadiere Generale di Porto.
2) La Capitaneria di porto di Massaua risale al primo periodo di colonizzazione, ma fino al 1908 era affidata al personale della Guardia di Finanza.
3) La Capitaneria di porto di Mogadiscio fu costituita il 14 gennaio 1930.
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Le immagini provengono dall’archivio del Comando Generale delle Capitanerie di Porto

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