Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha incontrato a Tripoli il suo omologo libico Abdulsalam Ashour. Lo ha appena annunciato via Twitter: “Qui Tripoli, ho appena incontrato il ministro dell’Interno libico Abdulsalam Ashour. Il mio impegno sarà massimo per rinsaldare l’amicizia tra i nostri due Paesi e la collaborazione su tutti i fronti, a partire dall’emergenza immigrazione. Vi tengo aggiornati!”
La dichiarazione di Salvini, durante la conferenza stampa con il vicepremier libico Ahmed Maitig: “Hotspots dell’accoglienza in Italia? Sarebbe problema per noi e per la Libia stessa perché i flussi della morte non verrebbero interrotti. Noi abbiamo proposto centri di accoglienza posti ai confini a Sud della Libia per evitare che anche Tripoli diventi un imbuto, come Italia.”


Con questo messaggio il ministro Salvini ha annunciato il suo viaggio in Libia, all’indomani del suo ringraziamento alle autorità e la guardia costiera libica per aver tratto in salvo e accolto centinaia di migranti a bordo di sette gommoni alla deriva: “Ringrazio di cuore, da ministro e da papà, le Autorità e la Guardia Costiera Libica che oggi hanno salvato e riportato in Libia 820 immigrati, rendendo vano il “lavoro” degli scafisti ed evitando interventi scorretti delle navi delle Ong”.
La visita ufficiale a Tripoli rientra in una serie di incontri con le autorità del governo libico incentrati sul sostegno italiano alla riorganizzazione delle forze di sicurezza libiche per affrontare la questione dell’immigrazione dal nord Africa.
Ieri un altro tweet del ministro in riferimento alla nave Lifeline: “Certe navi si devono scordare l’Italia, stop al business dell’immigrazione clandestina! La musica e’ cambiata, io ce la metto tutta”.
Per oggi pomeriggio, alle 17.30, è in programma una conferenza stampa al Viminale per riferire dell’esito della missione.
L’altro giorno Salvini aveva dichiarato: “I libici amano l’Italia e gli italiani, abbiamo interesse alla tranquillità e alla stabilità” della Libia, spiegando che l’attuale leader libico “Serraj ha chiesto all’Italia un intervento: io e il governo ci saremo. Andrò presto in Libia per parlare con lui. Un nostro intervento, con la Nato, è utile: per la lotta al terrorismo, ma anche per non parlare solo di migranti e barconi. Ma di economia e business, di cultura e politica”. Salvini aveva anche recentemente annunciato maggiori investimenti in Libia: una “collaborazione economica per investire in strade, infrastrutture, ospedali” e sulle Ong: “Mi pare che questi abbiano gettato la maschera. Non sono generosi cristiani che salvano il prossimo, ma nascondono precisi interessi economici. Sono finanziati direttamente da persone come Soros che non vuole aiutare i bambini che scappano, ma creare nuovi schiavi. Ecco perché continueremo a non far entrare le navi Ong e a dirottarle in altri Paesi”.

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