
Dopo la base in Qatar aperta nel 2015 le mire espansionistiche del governo di Erdogan non si sono arrestate e proseguono. Nel paese del Corno d’Africa la politica di investimenti e aiuti umanitari hanno superato i 400 milioni di dollari. Gli stanziamenti sono iniziati nel 2011 e sono serviti per l’apertura di una faraonica ambasciata nella capitale, per il nuovo aeroporto, per il porto gestito da società turche, per un nuovo ospedale intitolato a Erdogan oltre che per nuove strade e la loro illuminazione.
La nuova base militare, con tre complessi residenziali e scuole, ospiterà inizialmente un contingente di circa 200 uomini, ma è strutturata per contenerne fino 1.500 soldati turchi. Nei pressi dell’aeroporto di Mogadiscio, occupa un’area di quattrocento ettari con una superficie totale di 32.000 mq.

L’ambasciatore turco in Somalia Olgan Bekar rassicura che “non si tratta di una nuova politica colonialista” ma che l’intenzione è di ricostruire le istituzione pubbliche in Somalia cadute durante la guerra civile del 1991 e in particolare le sue forze armate.
«La più grande base militare della Turchia nel mondo è quasi completa. Molto presto l’esercito somalo sarà di nuovo forte» aveva dichiarato a marzo il neo eletto presidente somalo Mohammed Abdullah Mohammed “Farmajo”.
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di © Alberto Alpozzi – Tutti i diritti riservati
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