Erdogan, presidente della Turchia, di ritorno dal vertice sulla situazione in Libia di Berlino, ha dichiarato che la Somalia ha invitato Ankara a svolgere sondaggi nei propri mari per cercare il petrolio.
Pere quindi che il paese voglia dare le concessioni petrolifere al paese al quale si è maggiormente legato negli ultimi anni. Quelle concessioni che stanno proprio alla base del terrorismo che insanguina il paese.
Il presidente turco ha affermato che la Turchia accoglierà l’invito somalo: “C’è un’offerta dalla Somalia. Dicono c’è petrolio nei nostri mari, state effettuando queste operazioni con la Libia, ma potete anche eseguirle qui e questo è molto importante per noi”, riporta la Reuters, citando la televisione turca. “Pertanto, ci saranno provvedimenti che prenderemo nelle nostre operazioni laggiù”.
La Turchia infatti è stata una delle principali fonti di supporto per la Somalia, in occasione della grave carestia nel 2011 e durante i recenti attentati ad opera degli islamisti di Al-Shabab.
Ankara sta aumentando la sua sfera di influenza nel Corno d’Africa per contrastare l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti.
Numerosi sono gli ingegneri turchi presenti nell’ex colonia italiana, a supporto della realizzazione di nuove infrastrutture. Inoltre gli ufficiali turchi stanno addestrando, nella base militare turca di Mogadiscio, i soldati somali per ricostruire l’esercito nazionale.
I futuri investimenti in Somalia sono in linea con la politica nazionale turca di attribuire sempre una maggior importanza all’Africa, come dichiarato dal ministro del Commercio turco, Ruhsar Pekcan, poiché il continente possiede un forte potenziale, sottolineando che le esportazioni della Turchia nel 2019 sono aumentate del 10% verso il Nord Africa e del 12% nel resto del continente.
Il ministro ha inoltre annunciato, per aprile 2020, l’organizzazione di un vertice tra i rappresentanti di Ankara e quelli di numerosi paesi africani, promosso dal Ministero del Commercio e dal Consiglio per le Relazioni Economiche con l’Estero della Turchia.