
Nella Somalia italiana i primi lavori per una ferrovia iniziarono nel 1918. Si trattava della prima linea, a scartamento ridotto, di 950 mm, di 29 km che nel 1924 raggiunse Afgoi collegandola con il porto di Mogadiscio. Nel 1927 venne poi aperto il secondo tronco di altri 84 km di ferrovia per
collegare il Villaggio Duca degli Abruzzi, il grosso insediamento agricolo sede della
SAIS dove si coltivavano banane, cotone e canna da zucchero. La gestione della nuova strada ferrata venne affidata alle
Ferrovie Somale, dipendenti direttamente dal Ministero delle colonie italiano.
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A fine anni 30, come per l’Eritrea e l’Etiopia, anche per le ferrovie somale si pensò alle Littorine FIAT. Ne vennero realizzate due sulla base del mod. 052, circa un metro più lunghe di quelle delle ferrovie eritree, con 7 posti in prima classe e 39 in seconda. Dotate di un motore diesel 355 C da 80 CV, potevano raggiungere la velocità di 85 km/h.

A metà del 1940 le due automotrici raggiunsero Genova per l’imbarco, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale ne bloccò l’invio in Somalia.
Però in Somalia vi furono comunque delle automotrici diesel costruite nel 1930 dalle Officine Sociali di Mogadiscio, simili alla “littorinella” eritrea. La prima fu una automotrice a due assi sulla base della FIAT 18 BL, poteva portare fino a 30 passeggerei. Vennero poi realizzate, sempre a Mogadiscio, quattro automotrici più piccole: una con motorizzazione Citroen con 14 posti, due con motore SPA ed una con motore FIAT 505. Quest’ultima era in grado di raggiungere i 90 km/h.
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Il tracciato della ferrovia somala per collegare il porto di Mogadiscio con Villaggio Duca degli Abruzzi, passando per Afgoi
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