Oggi su Facebook è stata (ri)aperta la nuova pagina “Faro Francesco Crispi – Capo Guardafui” dopo che la scorsa settimana in seguito a numerose segnalazioni organizzate era stata chiusa. Una censura in perfetto ostracismo, per non dire oscurantismo.
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“Faro Francesco Crispi” era una pagina di ricerca storica, con 5 anni di vita e 21.135 iscritti, sulla storia coloniale della Somalia incentrata sull’edificazione nel 1924 in Somalia da parte dell’Italia del faro di Capo Guardafui.
A nulla sono valse le numerose mail che la comunità ha inviato al sistema di Facebook per poter presentare un ricorso o almeno dimostrare che le segnalazioni, ancorché false e tendenziose, sono state una manovra ordita a tavolino da un gruppo di soggetti che negli ultimi giorni hanno “puntato” diverse pagine a carattere storico non allineate al pensiero unico. Molte infatti sono state le pagine storiche chiuse e sospese in quest’ultimo periodo.
Si è trattato di un vero e proprio attacco gestito da qualcuno che mal sopporta che la storia non sia appannaggio di una sola parte politica, ritenendo che il passato sia sempre e solo da strumentalizzare e piegare ad una qualche ideologia.

Questi attacchi infami, hanno portato all’apertura anche di una nuova pagina Facebook “L’altra faccia del colonialismo italiano” per contrastare la visione distorta della presenza italiana in Africa che per decenni è stata contrabbandata in Italia.
La malafede e la strumentalizzazione di certi censori della memoria è ormai al capolinea, non gli resta che fare la rivoluzione in ciabatte giocando con Facebook. Le loro menzogne sono state tutte scoperte e la gente è stufa di vivere il proprio passato con rancore e acrimonia: la storia è di tutti ma l’Italia stenta ancora ad avere un passato condiviso sul quale poter fare degli studi approfonditi. Resta a tutt’oggi ancora impossibile parlare di colonialismo.
Alcuni soggetti, per una autoimposta superiorità morale, credono di essersi investiti di una verità granitica “senza se e senza ma” che non ammette dialogo e contraddittorio.
Questi soggetti, finti intellettuali e storici mercenari, in maniera ossessiva ripropongono da decenni solamente orrori sui quali pare provino orgasmi: brutture, eccidi e stupri sono le uniche tematiche che li fanno sentire vivi. Questo è grottesco quanto drammatico.
Dunque loro proseguano con questa visione del mondo ignobile, noi seguiteremo raccontando, al netto di quanto già pubblicato per molti anni, tutto quanto sino ad ora è stato volutamente nascosto e mistificato.
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Come dicevo, poca speranza nella obiettività di FB…. Hai pensato ad una azione legale, anche solo a scopo dimostrativo? Come posso aiutarti a “ricostruire la rete”? Con amicizia, Livio Dezzani
Inviato da iPad
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Grazie mille Livio per il supporto! Puoi condividere la nuova pagina https://www.facebook.com/FaroFrancescoCrispiCapoGuardafuiSomalia/ e invitare i tuoi contatti. Grazie ancora
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Pingback: Ci segnalano e chiudono la pagina Facebook? Noi la riapriamo e scontiamo del 50% il libro “Il faro di Mussolini” | L'ITALIA COLONIALE
Non possono nascondere la storia per poi distorcerla a loro piacimento disonorando tanti italiani e tante grandi opere di civiltà
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