L’Italia riapre a Mogadiscio l’ospedale militare “Xoogga”

eutm_somalia xoogga_cimic_mogadiscio(2)Questa estate, ai primi di luglio, a Mogadiscio il Contingente italiano ha riaperto l’ospedale militare “Xoogga” che offre prestazioni gratuite ai militari somali, alle loro famiglie ed alla popolazione locale. Il progetto di riqualifica dell’ospedale somalo del distretto di Hodan rientra nel quadro dei rapporti bilaterali tra Italia e Somalia ed è realizzato dalla Cellula CIMIC dell’Italian National Support Element, di stanza a Mogadiscio.
Dopo la firma dei Certificati di Donazione della struttura alla Dottoressa Kadija Ceynte, Direttrice del “Xoogga Hospital”, la scopertura di una targa ricordo e la consegna simbolica delle chiavi il Tenente Colonnello Giuseppe Fabri, Comandante dell’ IT-NSE Somalia ha ricordato che “da quando il Contingente Italiano è tornato in Somalia nel 2014, l’Ospedale Xoogga ha sempre avuto un’attenzione particolare”. Da tre anni a questa parte infatti la Cellula CIMIC dell’IT-NSE Somalia ha pianificato e realizzato nove progetti e numerose migliorie alla struttura e donando attrezzature, materiali e medicinali.
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eutm_somalia xoogga_cimic_mogadiscio(3)Tra le autorità presenti alla cerimonia l’Ambasciatore d’Italia in Somalia S.E. Dott. Carlo Campanile, il Sindaco di Mogadiscio e Governatore della Regione del Banadir S.E. Thabit Abdi Mohamed, il Vice Comandante delle Forze Armate Somale Generale Abdullahi Ali Canod, il Comandante di EUTM Somalia, Generale di Brigata Pietro Addis e l’Addetto Militare, Colonnello Carlo Emiliani.
L’Ambasciatore, nel suo discorso, ha rimarcato come l’Italia rimanga pronta a considerare eventuali ulteriori richieste di sostegno per lo Xoogga Hospital, che siano frutto di attenta valutazione e rappresentino progetti sostenibili a lungo tempo e di cui si abbia certezza della gestione.
Infine, il Sindaco di Mogadiscio e il Vice Comandante delle Forze Armate somale, ringraziando per l’ottima ristrutturazione dell’Ospedale Militare, hanno sottolineato come l’Italia sia l’unica nazione che supporti fattivamente il Dipartimento Sanitario, che opera a favore dei propri militari impegnati nella lotta al gruppo terroristico Al Shabaab.

È bene precisare che i fondi necessari per la ristrutturazione dell’ospedale impiegati dall’Italia sono provenienti dall’OUA, dalla UE, dal G20 e dalla comunità internazionale. Di tutte queste organizzazioni – tranne l’OUA – fa parte anche l’Italia.

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di © Alberto Alpozzi  – Tutti i diritti riservati
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