Potevamo vincere! Se solo l’avessimo voluto. Gli errori strategici della guerra fascista – LIBRO

“Gianfranco Giulivi in un saggio storico sulle ragioni che hanno portato l’Italia da potenziale vincitrice a sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale”.

Libro “Potevamo vincere! Se solo l’avessimo voluto” di G. Giulivi, Book Sprint, 2020 – Euro 30,90 – Compra qui

Anche se sono passati ormai più di 75 anni (si è celebrato di recente l’80° anniversario dell’entrata in guerra), nel ricordo di molti è ancora vivo quello che sarebbe potuto essere, ma che invece non è stato, se l’Italia avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale. Certo, probabilmente ci ritroveremo ancora sotto il dominio fascista, ma ciò che Gianfranco Giulivi analizza nel suo “Potevamo vincere! Se solo l’avessimo voluto – Gli errori strategici della guerra ‘fascista’ (anni 1940-1943)” è altro, che va oltre la semplice politica e le scelte di… partito.
Quali sono i motivi per cui l’Italia non ha vinto la guerra? È stata solo incompetenza e cecità nei vertici militari o c’è stato altro? Perché l’Italia ha dichiarato guerra, senza, in realtà, attaccare mai? In questo volume che, attraverso documenti e testimonianze scritte, ripercorre soprattutto i quattro anni tra il 1940 e il 1943 in cui la Patria ha combattuto a fianco dei nazisti di Hitler, si fa strada un’ipotesi diversa e affascinante, anche se tenebrosa e ombrosa del senso di Nazione dei leader dell’epoca.
E se fosse stato tradimento? 598 pagine che rileggono la storia sotto un’altra veste, basandosi su fatti ed elementi concreti che avvalorano la tesi portata avanti dall’autore. Un viaggio indietro nel tempo per dare un senso ai tanti morti che l’Italia ancora oggi piange, insieme alle tante sanzioni sociali, politiche ed economiche che subiamo da ormai otto decenni.

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“Desidero sinteticamente (non sarà facile per me) – spiega Gianfranco Giulivi – esporvi la mia permanente convinzione che il Regno d’Italia, a guida fascista, entrato in guerra contro le alleate Francia e Gran Bretagna il 10 giugno 1940 a fianco della Germania nazista ( a cui Esse avevano già dichiarato la guerra dal 3 settembre 1939) , se avesse per tempo preparato la guerra e l’avesse condotta come una guerra d’aggressione doveva essere condotta, nel giro di quattro, massimo sei mesi, avrebbe costretto i nemici a firmare un Armistizio e, subito dopo, una “pace di compromesso”, di fatto facendo vincere anche la Germania.
Innanzi tutto, Malta: una piccola isola distante soli 90 km. dalla costa siciliana, con una grande base navale Inglese e 3 aeroporti distribuiti sul modesto territorio dell’isola (246 kmq), che distava oltre 1.550 km. dalla base navale inglese di Alessandria d’Egitto e oltre 1.700 dalla base navale inglese di Gibilterra ( che quindi distavano tra loro circa 3.300 km., una enormità di tempo, per percorrerla con navi, specialmente mercantili, e quasi impossibili da percorrere, senza scalo, per gli aerei dell’epoca).
Anche la Corsica, possedimento francese, isola praticamente attaccata alla Sardegna, con la Toscana a poche centinaia di km., ma abbastanza distante dal territorio continentale francese.
L’occupazione di queste 2 isole, dal punto di vista politico e strategico per entrambe, oltre ad eliminare potenziali interferenze con il traffico mercantile ( rifornimenti ) verso la Libia e la Sardegna, ed eliminato potenziali basi aeree nemiche per il controllo e l’attacco di obiettivi sul suolo italiano, avrebbe dato alla guerra italiana 2 vittorie non impossibili, galvanizzando il Fronte Interno ( per un celere raggiungimento di alcuni obiettivi sempre sbandierati), le Forze Armate, l’opinione pubblica mondiale, specialmente la neutrale e/o non belligerante, a cui si sarebbe mostrato l’efficacia delle Armi italiane.
Altri 2 obiettivi strategicamente e politicamente importanti: la conquista della Tunisia e del Canale di Suez…”

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IL LIBRO
Questo libro di Storia è stato realizzato in occasione dell’80° anniversario della partecipazione dell’Italia al r conflitto mondiale, avvenuto in data 10 giugno 1940. Pur nella scarsa preparazione del Regio Esercito e nell’impiego di materiali in parte obsoleti o di tecnologia carente, sia da parte dell’Esercito, sia in parte della Regia Aeronautica, la scelta politica del momento di intervento e la sostanziale impreparazione e povertà di risorse messe in campo contro di noi dall’unico avversario che in quel momento doveva confrontarsi con noi e con la nostra alleata Germania, mi permette di dire che noi POTEVAMO VINCERE, se la guerra dichiarata a giugno fosse stata effettivamente combattuta per mare, per terra e per cielo, con le risorse { che non erano affatto poche) che complessivamente avevamo ma che non utilizzammo negli unici 2 fronti di scontro con l’unico nemico che fronteggiavamo: la Gran Bretagna, con il suo Impero coloniale. Questo confronto, oltre che nel mare Mediterraneo, poteva avvenire solo alla frontiera Libico- Egiziana e nell’Impero del!’ Africa Orientale Italiana, che era accerchiato da possedimenti britannici. Una serie di errori “Strategici” (oltre a quelli tattici avvenuti poi sul campo di battaglia) hanno da subito condizionato negativamente la nostra guerra; per Colpa o Voluti? La nostra guerra è stata sicuramente boicottata da elementi dei Vertici militari; ma il boicottaggio in guerra corrisponde al TRADIMENTO. Questo infame aggettivo è stato codificato dagli Alleati con la stesura dell’articolo 16 del Trattato di Pace che il Governo della Repubblica Italiana ha dovuto sottoscrivere nel febbraio 1947 a Parigi, quale Nazione sconfitta, poiché a poco è valso il voltafaccia dell’8 settembre 1943, col passaggio nelle file degli Alleati in qualità di “cobelligeranti”. Con questo libro, cerco di dimostrare, attraverso l’analisi di una serie di episodi o delle modalità d’impiego delle modeste risorse militari, o di comportamenti di singoli Vertici militari, che se la guerra fosse stata effettivamente preparata (il Patto d’Acciaio fu firmato nel maggio 1939) e portata avanti in maniera corretta e temporalmente sviluppata nei primi 4/6 mesi dall’intervento, non solo l’Italia l’avrebbe vinta da sola ( come nel 1918) ma l’avrebbe fatta vincere di conseguenza anche alla Germania, che in quel periodo era impegnata solo nel fronte continentale. Forse questa è la vera motivazione per cui la nostra guerra fu boicottata: perché non si voleva la vittoria della Germania in Europa, pur essendo politicamente nostra alleata, cogliendo così l’occasione di liberarsi del Regime fascista, attraverso una sconfitta militare della Nazione, come aveva auspicato Rosselli nel 1933.

Libro “Potevamo vincere! Se solo l’avessimo voluto” di G. Giulivi, Book Sprint, 2020 – Euro 30,90 – Compra qui

L’AUTORE
Gianfranco Giulivi, Nato a Roma nel febbraio del 1945, è oggi in pensione, dopo essere stato ragioniere e revisore legale dei conti, e per 30 anni anche responsabile di alcuni uffici di Controllo di Gestione per conto di Alitalia Spa. Sin da piccolo, però, si è sentito attratto dalla geografia e dalla storia. Appassionato degli anni del secondo conflitto mondiale, è stato sostenitore delle gesta dei soldati italiani, ma non dei loro vertici, esaltati nel film “Divisione Folgore” di Duilio Colletti. Padre militare, zio disperso sotto le armi in Libia, la sua esistenza è stata segnata proprio dalla guerra, che per questo ha voluto approfondire con studi ed analisi in proprio, da cui è scaturito “Potevamo vincere! Se solo l’avessimo voluto”.

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