Gura. Cosa successe dopo il 1941 all’aeroporto militare più grande dell’Africa?

Gura_aeroportoL’aeroporto di Gura, costruito nel 1935, dopo essere stato abbandonato dagli italiani (non prima però che fossero state distrutte tutte le installazioni di interesse militare), era stato prima parzialmente utilizzato dalla Royal Air Force (RAF) come base d’appoggio, poi dagli australiani, che vi avevano costruito un grande ospedale e quindi dagli americani.

La Gura Army Secret Air Base era nata durante una riunione del War Department statunitense tenutasi il 19 novembre 1941, che approvò un progetto segreto, il “Project 19”, per la creazione di un grande centro di manutenzione di velivoli, in particolare i grandi bombardieri quadrimotori Consolidated B-24 Liberator e Boeing B-17 Flying Fortess operanti sull’Europa e nei Balcani , situato il più lontano

L’ospedale fu poi il primo utilizzato dagli americani in Eritrea. Risistemato dalla Douglas a partire dal 17 giugno 1942, aveva 250 posti letto, sale chirurgiche e laboratorio d’analisi, al comando del Maggiore medico William A. Hutchinson.

Gura_aeroporto4La base ospitò in particolare l’82th e l’83th Air Depot Groups, preposti appunto alla manutenzione dei velivoli. La scelta cadde appunto sull’aeroporto di Gura che, nei primi mesi del 1942, fu ampliato dall’USAAF, arrivando ad avere, oltre a varie centinaia di militari dell’U.S. Air Force e dell’esercito indiano, più di 2.000 lavoratori civili statunitensi (di cui circa trecento ingegneri e tecnici aeronautici) reclutati dalle società aeronautiche Boeing e Douglas , molte centinaia di eritrei e sudanesi (addetti ai lavori di manovalanza) ed un certo numero di italiani, tra cui anche prigionieri di guerra

I potenziali dipendenti, che provenivano dai principali centri di produzione aeronautica degli Stati Uniti (Seattle, Midwest e California meridionale) erano stati allettati con promesse di buone sistemazioni logistiche, alti salari, strutture ricreative (campi da golf, campi da tennis e piscina) e l’impegno che nessuno sarebbe stato impiegato in zone di combattimento attivo. Una volta assunti, dovevano prestare giuramento di segretezza.

Furono a quanto pare gli inglesi a utilizzare i nostri prigionieri di guerra, proponendo loro la scelta tra il campo di concentramento ed il lavoro alla base. Chi accettava e superava i controlli della divisione medica della Douglas otteneva un permesso di rilascio speciale con il quale venivano trattati come personale civile.

Gura_aeroporto3A Gura, la maggior parte di loro non era pagata, ma usufruiva di vitto e alloggio Il loro controllo era affidato al contingente di truppe Gourkha, che, a quanto racconta Swankara nel suo libro “Project 19 – A Mission most secret”, non esitarono ad usare i fucili nei casi in cui gli italiani non obbedirono ai loro ordini.

Non vi sono molte informazioni circa le mansioni affidate ai nostri connazionali: nel testo di Swancara si accenna ad alcuni artigiani (“veramente bravi”) che costruivano stampi di legno per la costruzione di parti di ricambio in plastica e vetro (per le cupole in plexiglass del navigatore e delle torrette delle mitragliatrici), ad alcuni meccanici della C.I.T.A.O. (Compagnia Italiana Tecnica dell’Africa Orientale) impiegati nella manutenzione degli immobili, ad altri ancora utilizzati nei servizi di ristorazione, nonchè a qualche anziano che, avendo imparato le lingue locali, fu assunto come supervisore del personale nativo eritreo e sudanese utilizzato in compiti di bassa manovalanza

La base fu operativa fino alla fine del 1943, anche se alcuni reparti dell’83th Air Depot Group lasciarono Gura successivamente: il 320th Depot Repair Squadron, il 1° Febbraio 1946 ed il 9th Engine Overhaul Squadron, l’8 ottobre 1948.

Gli Stati Uniti tornarono a Gura negli anni ’60, dopo aver fatto accordi con Hailè Selassiè (ricordiamo che l’Eritrea era stata annessa all’Etiopia) per poter utilizzare l’aeroporto per voli da ricognizione. Dopo il colpo di stato del colonnello Menghistu ed il cambio di alleanze dell’Etiopia, finita nell’orbita sovietica, nell’aprile 1977 la base americana fu evacuata.

di Pasquale Santoro

Gura_aeroporto2

cnf:

The politics of Empire, University of California

Press, 1983, citato in U.S intervention in the Horn: Revisiting Ethiopia-Somalia dispute,

Cfr. J. W. Swancara, cit, pag. 49

Cnf. Il Corno d’Africa.

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