
Prima della guerra italo-etiopica la situazione della motorizzazione nel Corno d’Africa era la seguente:
– In Abissinia circolavano non più di un migliaio di autoveicoli appartenenti a pochi notabili, ai diplomatici e agli stranieri residenti, oltre a un numero molto limitato di autocarri, autobus e taxi. La registrazione era su base locale con targhe in caratteri amarici indicanti i nomi della città o l’impiego cui era destinato il mezzo.

– In Somalia, anche per la carenza di strade, il numero di autoveicoli, al di fuori di Mogadiscio e del complesso industriale del Villaggio Duca degli Abruzzi, restava limitato. Nel 1935 era stato istituito il Pubblico Registro Automobilistico e le targhe portavano la dicitura “Somalia” o la sigla “SO”.

Sulle targhe posteriori tale striscia era applicata sul lato sinistro per tutta la sua lunghezza, mentre su quelle anteriori era i caratteri erano posti superiormente, su di un talloncino in dimensioni ridotte.
Le targhe erano prodotte localmente – da qui una certa differenza della grafica dei singoli caratteri rispetto a quelli standard in uso in Italia – e portavano il cosiddetto “punzone ufficiale” costituito da un disco alluminio con impresso il fascio littorio che ne attestava l’autenticità.
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I tipi previsti dalla normativa erano i seguenti:
Colore |
Dimensioni (cm) |
Dimensioni della striscia tricolore (cm) |
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Fondo |
Scritte |
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Autoveicoli (posteriore) |
Nero |
Bianco |
22×36 |
22×6 |
|||
Autoveicoli (Anteriore) |
“ |
“ |
7×30 |
3×6 |
|||
Rimorchi |
“ |
“ |
22×36 |
22×6 |
|||
Motocicli |
Bianco |
Azzurro |
16×24 |
14×4 |
Le sigle di immatricolazione erano le seguenti:
AA (Addis Abeba) – AM (Amara) – ER (Eritrea) – GS (Galla e Sidama) – HA (Harar) – SO (Somalia)

La n.1 dell’Eritrea fu rilasciata il 15 marzo ad una Fiat 508 dell’Ufficio Eritreo dell’Economia (Cioè la locale Camera di Commercio), la n.1 della Somalia ad una Lancia Augusta il 30 aprile 1937 e la n.1 di Addis Abeba ad un furgone Fiat 508 della società Olivetti.
Dopo il 1941 gli uffici italiani, pur sotto tutela inglese, continuarono a funzionare e a rilasciare le targhe senza soluzione di continuità nella numerazione, anche se naturalmente queste non portavano più la striscia tricolore che su quelle esistenti venne tagliata, ricoperta da una mano di vernice oppure i tre colori furono sostituiti da quelli etiopici. Scomparve ovviamente anche il punzone ufficiale, facilmente eliminabile perché consisteva in un dischetto di alluminio avvitato.
Sono molto curiose le vicende successive agli anni ‘40: infatti le targhe continuarono ad essere rilasciate senza modificazioni nelle dimensioni e nella grafica rispetto a quelle dell’epoca coloniale.

In Somalia, pur con qualche modifica, continuarono ad essere rilasciate sia durante l’amministrazione fiduciaria italiana che per un trentina d’anni dopo l’indipendenza scomparendo in pratica negli anni ’90 con la disgregazione del paese.
Perfino la numerazione, che era iniziata con il numero 1 nel 1937, era proseguita consequenziale.
I nuovi assetti politici odierni, l’informatizzazione e non ultima, l’imitazione dei sistemi introdotti all’estero, hanno profondamente modificato le targhe attuali somale ed etiopiche. L’Eritrea indipendente adottò invece una targa ispirata a quella precedente agli anni ’60 che non si può negare abbia mantenuto una certa “aria di famiglia” venendo sostituita da un tipo più anonimo solo in tempi recentissimi.
Perché sulla foto della targa AOI c’è scritto collezione autore?
La targa è mia!
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