A inizio febbraio i bersaglieri della Brigata Pinerolo, 7° Reggimento di Altamura, sono partiti per una missione internazionale in Libia. Avranno il compito di garantire la sicurezza dell’ospedale da campo italiano di Misurata e di addestrare le forze di sicurezza del governo libico.
Andranno ad operare in uno scenario, quello a sud della Libia, dove i militari del generale Khalifa Haftar, uno degli uomini forti del Paese, sono particolarmente attivi nel e proseguono una strategia di occupazione del territorio desertico, ripulito da terroristi, jahidisti e guerriglieri. Un potenziale obiettivo è anche quello di accerchiare le milizie che, almeno formalmente, appoggiano il premier Fayez Al Sarraj a Tripoli e nel Nord-Ovest del Paese. Le brigate dell’esercito nazionale libico (UNA) – un articolo dell’analista Mustafa Fetouri sul sito Al Monitor – di cui Haftar è comandante generale stanno puntando a sud con “tre importanti obiettivi”. Il primo o è “convincere il maggior numero possibile di milizie tribali, e in particolare “Awlad Suleiman” o ad unirsi all’una o a deporre le armi”.
Il secondo obiettivo sarebbe “eliminare differenti gruppi di opposizione ciadiana” e il terzo quello di “controllare il più possibile la regione largamente desertica”, ossia il Fezzan il sud della Libia con capoluogo Sabha. “Controllare la regione significa, fra l’altro, tagliare qualsiasi fornitura diretta a Nord alle diverse milizie che controllano l’area dall’Ovest di Sirte a Tripoli”. Ma significa anche “proteggere la zona dai resti dell’Isis sparpagliati a Sud di Sirte”, nel deserto fino al confine con il Niger e il Ciad. “Se l’UNA riesce a tenere le proprie posizioni nelle regioni centrali e meridionali, ciò comporta che tutte le milizie lungo la costa, incluse quelle di Misurata e di Tripoli, sono circondate, anche se a distanza”, ha precisato l’analista riferendosi in particolare alla “milizia più forte: la al-Bunyan al-Marsos che controlla l’area di Harawah a Misurata lungo la strada costiera che va da Sirte a Tripoli”.
Sebbene Haftar potrebbe prendere in considerazione un’operazione di conquista analoga a quelle compiute nell’Est a Bengasi e Derna, Fetouri giudica “improbabile che l’una agisca in alcun modo contro qualche altra milizia”. Perché il generale, appoggiato da Russia, Francia, Egitto ed Emirati, “è legato da impegni con la comunità internazionale”, dopo i vertici avuti con Sarraj a Parigi e a Palermo.
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