È uscito oggi “Chiaro di Luna” il nuovo video di Jovanotti

Una città unica al mondo, patrimonio dell’Unesco, e soprannominata “la piccola Roma” perché le tracce della presenza dell’Italia sono ovunque: “Non bisogna cercarli ti ci ritrovi dentro e dopo un po’ non ci fai più caso perché è semplicemente il panorama architettonico dentro al quale siamo cresciuti” ha detto Jovanotti.
Il cantautore italiano ha scelto proprio la capitale dell’ex colonia italiana per ambientare il suo nuovo video perché l’Eritrea oggi è un paese in grande trasformazione: la storica pace con l’Etiopia firmata a luglio e l’approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della cancellazione delle sanzioni e il video di “Chiaro di Luna” è un video romantico che racconta l’amore in un luogo difficile ma in cambiamento, dove le emozioni sono più forti.
“Sapevo poco dell’Eritrea, avevo solo sentito o letto qualche racconto dell’Africa orientale dei tempi che fu colonia. Le notizie riportano che moltissimi dei ragazzi che arrivano in Italia attraverso il mediterraneo sono Eritrei e da tanto volevo andarci; per me è solo viaggiando fuori dai circuiti del turismo che si può conoscere qualcosa per davvero di un luogo.
Lo avevo già programmato, in solitaria zaino e via. Poi ho sentito che quello era il posto giusto per questa canzone e non c’era nessuna alternativa che mi convinceva allo stesso modo”, racconta Lorenzo appena rientrato in Italia dalle riprese.

Nel video veniamo catapultati in un’Italia post-bellica: il mercato, i cinema, la cattedrale cattolica, le chiese copte e i bellissimi bar italiani, mentre invece siamo proprio ad Asmara e ai giorni nostri.
Il video racconta di un musicista che la sera suona le canzoni nel bar del Cinema Roma, una coppia di giovani innamorati lo ascolta in un clima sospeso e prima di lasciarsi ballano abbracciati sulle note di “Chiaro di luna”.
Conclude Lorenzo: “E’ un assurdo, stranissimo e bellissimo posto che da noi è come un “rimosso collettivo”, ma mi ha toccato il cuore. Come fece con mio nonno che si chiamava come me, in un altro tempo, con altri desideri in un mondo così diverso ma dal futuro altrettanto imprevedibile”.
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