Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità la revoca delle sanzioni all’Eritrea in vigore dal 2009 imposte con la risoluzione 1907 per il suo presunto suppoerto ai jihadisti somali di Al-Shabab e al rifiuto di ritirare le truppe dal confine con Gibuti, al termine del conflitto scoppiato nel 2008. Nel documento si riconosce che gli osservatori dell’Onu non hanno trovato “prove schiaccianti” del sostegno dell’Eritrea al gruppo terroristico.

La revoca delle sanzioni è arrivata dopo l’accordo di pace firmato lo scorso luglio con l’Etiopia, dopo 20 anni di ostilità. La svolta per la revoca sarebbe avvenuta dopo che gli Stati Uniti si sono convinti a non chiedere più il prolungamento delle sanzioni dopo l’avvenuto processo di distensione con il governo di Addis Abeba e dopo l’incontro dello scorso settembre tra i leader di Eritrea e Gibuti, Isaias Afewerki e Ismail Omar Guelleh.
La richiesta di rimuovere le sanzioni era stata avanzata nei mesi scorsi dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, secondo il quale «le sanzioni erano motivate da una serie di fattori che ora non esistono più. Se le ragioni che hanno portato alle sanzioni non esistono più, (le sanzioni) diventano automaticamente superate».

La rappresentanza italiana all’Onu ha twittato: “Sottolineando il proprio forte sostegno alla pace, alla stabilità e allo sviluppo nel Corno d’Africa, l’Italia accoglie con favore l’adozione all’unanimità della risoluzione 2444 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che revoca le sanzioni contro l’Eritrea, lodando i passi avanti storici nella regione e incoraggiando le iniziative per la normalizzazione delle relazioni”.
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