
Due giorni di scontri tra clan rivali nel Nord della Somalia solo dopo 10 giorni dalla firma del nuovo cessate il fuoco.
I feriti sarebbero più di 80 tra le due fazioni rivali, secondo quanto riferito da Abdirashid Hussein, Governatore della regione e confermato da Ismail Yasin, un capo clan.
Mohamed Abdulahi, funzionario della sicurezza locale, ha confermato che “questo è il conflitto più sanguinoso scoppiato nella regione”.
Sono ormai lontani gli anni di pace che l’Italia, con il Governatore C.M de Vecchi di Val Cismon, seppe portare tra queste clan sempre in lotta tra loro.
Infatti la Somalia in quegli anni visse un periodo di pace grazie al sequestro totale delle armi attraverso le campagne militari iniziate nel dicembre 1923 nel Benadir e concluse nel febbraio 1927 nei Sultanati del Nord – Nogal, Obbia e Migiurtinia, proprio al confine con il Somaliland (ieri inglese).
Le tensioni nella regione, mai sopite, erano duramente riesplose nel gennaio scorso, quando le forze del Somaliland avevano conquistato la città di Tukaraq al termine di un lungo conflitto a fuoco con le forze armate del Puntland.
La disputa fra i due Stati per la regione di Sool, iniziata alla fine degli anni Novanta, ha coinvolto anche altri Stati autonomi, che stanno rivendicato tutti o una parte dei territori in questione.
Scontri si erano già verificati lo scorso maggio con decine di morti.
Il governo centrale di Mogadiscio ha chiesto alle due parti di mettere fine alle ostilità: “Il presidente del governo federale della Somalia e il primo ministro chiedono che i leader locali intervengano nella situazione e aiutino a mettere fine allo spargimento di sangue”.
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di © Alberto Alpozzi – Tutti i diritti riservati
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