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IL LIBRO – Luglio 1936, l’Abissinia è conquistata e Mussolini ha proclamato l’impero. In una Massaua crocevia di militari e civili avviati verso il sogno della nuova Africa Orientale Italiana, il maggiore dei carabinieri Aldo Morosini si scopre vulnerabile: ha contratto la malaria ed è ricoverato in ospedale.
Mentre cerca di sconfiggere la malattia, l’investigatore deve anche coordinare a distanza le indagini su una misteriosa morte avvenuta in una villa isolata. Un ingegnere minerario che viveva da eremita è stato trovato impiccato: delitto o suicidio? Che cosa nascondono gli oscuri dipinti contrabbandati dalla vittima nello Yemen? E quali segreti custodisce la città di Harar, «isola» musulmana nell’ex impero cristiano del Negus, dove visse a lungo il poeta Arthur Rimbaud?
Sia pure indebolito dalla malattia e con il solo aiuto dei suoi fedeli collaboratori, il maresciallo Eusebio Barbagallo e lo scium-basci indigeno Tesfaghì, dopo innumerevoli sforzi e colpi di scena, Morosini riuscirà infine a dissipare le «nebbie» che celano i veri motivi della morte dell’ingegnere.
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CHI È IL MAGGIORE ALDO MOROSINI? Ufficiale dei Reali Carabinieri di stanza al comando del Bassopiano di Massaua verso la metà degli Anni Trenta, è il protagonista di tre romanzi noir ambientati nell’Africa orientale italiana degli Anni Trenta: “Morire è un attimo” (2008); “Una donna di troppo” (2009) e “Le rose di Axum” (2011). E’ in uscita il quarto: “Le nebbie di Massaua”
Militare serio, integerrimo, solitario e un po’ malinconico, Morosini è lontanissimo dal cliché dell’investigatore freddo e razionale alla Poirot o alla Sherlock Holmes. Ma anche dai “colleghi” d’Oltreoceano tutti azione, cazzotti e sparatorie.
Nel tempo libero fra un’indagine e l’altra – alle quali partecipano sempre il fido maresciallo Barbagallo e lo scium-basci eritreo Tesfaghì – legge Seneca, fuma sigarette Macedonia, beve karkadè e birra Melotti, organizza cene con gli amici più stretti: l’ufficiale medico Claudio Ragazzoni e l’insegnante Furio Morandi. E non disdegna le compagnie femminili, alle quali, talvolta, si dimostra fin troppo sensibile.
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