
L’edificio era una struttura mista con destinazione ricettiva e commerciale, per soddisfare diverse esigenze della colonia italiana in quei tempi.
La pianta dell’albergo aveva la forma di un rettangolo allungato con tutti gli ambienti organizzati intorno a un vasto cortile: una configurazione resa possibile dalla grande disponibilità di spazio che vi era a Mogadiscio.
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L’ingresso al piano terreno avveniva attraverso un patio, che veniva usato come luogo di ricevimenti e sala da ballo, dal quale si entrava nel cortile. Su questo grande spazio all’aperto, che aveva accessi anche sulla facciata posteriore e su quella laterale, prospettavano alcuni locali pubblici ed esercizi commerciali, tra i quali un ristorante e un negozio di generi alimentari, che avevano ingressi e vetrine anche sui fronti esterni dell’edificio.

Realizzato nel 1934 su progetto dell’architetto Carlo Enrico Rava che aveva ricavato effetti veramente moderni da un edificio a tipo nettamente equatoriale, nel quale,vi si notava anche la accentuazione delle caratteristiche coloniali più sovente ripetute (veranda continua, ricorrente per tutto, o quasi, il perimetro della costruzione, loggia interna svolgentesi tutto intorno al patio, ecc.).
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