
Si tratta di una delle biblioteche più complete d’Europa sulla storia e la cultura della civiltà africana e asiatica, nuovamente fruibile dal pubblico dopo la chiusura a fine 2011 e lo smembramento avvenuto nel 2012.
Vi è contenuto un vero e proprio tesoro per ricercatori e studiosi composto da 2.600 periodici e da 180.000 volumi suddivisi in tre sezioni. Inoltre, proveniente dall’Istituto Italo-Africano, vi è la Fototeca Africana con oltre 100.000 tra fotografie e negativi del periodo coloniale italiano e la Cartoteca con oltre 14.000 carte geografiche sempre coloniali.
Tra i fondi di maggior importanza spiccano il fondo Giuseppe Tucci, fondatore della biblioteca, con antichi manoscritti sanscriti e tibetani, con circa 25.000 volumi, il fondo Dubbiosi con 226 manoscritti in arabo e il fondo Taddei, con 3.000 volumi, fondamentale per lo studio dell’arte del Gandhara.
Il patrimonio dell’IsIAO si va ad integrare al fondo cinese della Biblioteca Nazionale che raccoglie circa 19.000 volumi e la raccolta di testi giapponesi comprendente 5.000 volumi.
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di © Alberto Alpozzi – Tutti i diritti riservati