1º luglio – 27 luglio 1942, Egitto – La prima battaglia di El Alamein, in piena seconda guerra mondiale vide contrapporsi l’Afrika Korps italo-tedesco comandato dalla “Volpe del deserto” Erwin Rommel (seduto al centro) e dal Generale Enea Navarini (primo seduto da sinistra) e l’8a Armata britannica comandata da Claude Auchinleck.
El Alamein era divenuta la linea del fronte, per 65 km, dopo la conquista di Marsa Matruh da parte della truppe dell’Asse, facendo quindi arretrare gli inglesi nel zona di deserto che va dal mare alla Depressione di Bab el Qattara. Il 1º luglio l’Afrika Korps sferrò il primo attacco alla linea alleata proprio nei pressi di El Alamein, trovando però resistenza che rallentò l’avanzata fino a notte.
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Il 2 luglio Erwin Rommel concentrò l’attacco a nord per sfondare nei pressi di El Alamein, mentre Claude Auchinleck contrattaccò al centro delle linee dell’Asse, fallendo. Più successo ebbe invece l’attaco alleato a sud contro le truppe italiane. La resistenza Alleata fece stallare le operazione tanto che Rommel decise di temporeggiare e di difendere la linea conquistata.
Gli Alleati attaccarono nuovamente il 10 luglio il settore nord a Tel el Eisa, facendo un migliaio di prigionieri. Per chiudere la breccia vennero inviati rinforzi del 7º Reggimento bersaglieri. Il 15 luglio, nei pressi dell’altura di Ruweisat, gli inglesi sferrarono un nuovo attacco al centro dello schieramento investendo con i mezzi corazzati la Divisione “Brescia”, che oppose una grande resistenza, ma nulla poté contro la disparità dei mezzi.
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Rommel dovette contrattaccare con tutte le forze disponibili per riportare la situazione in favore dell’Asse, mentre nel settore di Tel el Eisa l’attacco australiano venne bloccato dalla resistenza dell’85º Reggimento Divisione “Sabratha” ai comandi del colonnello Angelozzi. Un nuovo attacco alleato avvenne tra il 26 ed il 27 luglio, fermandosi davanti ai reparti della 102ª Divisione Motorizzata “Trento”.
Il 31 luglio Auchinleck, con l’ 8ª Armata oramai stremata, ordinò la fine dell’offensiva per poter rafforzare le proprie linee difensive per contrastare un’eventuale controffensiva. La battaglia finì quindi in stallo, ma fu decisiva comunque per fermare l’avanzata verso Alessandria d’Egitto da parte delle truppe dell’Asse.
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Il conflitto riprenderà poi in agosto con la battaglia di Alam Halfa e si sarebbe poi concluso con la Seconda battaglia di El Alamein, dove si segnalò la 185ª Divisione Folgore. Fu una sconfitta per il Regio Esercito Italiano ma nella quale i soldati italiani si distinsero per il loro valore, come ricorderà una preghiera composta da Paolo Caccia Dominioni per il Sacrario di Quota 33 ad El Alamein e raccolta ne “Le trecento ore a Nord di Qattara”: “Benedici, Signore, nel canto del Deserto e dell’Onda, gli Italiani riuniti sopra la Quota lontana. Essi conobbero, prima del supremo mortale spasimo, tormento insonne di attesa, sete, sozzura, fatica. Seppero vicende disperate di battaglia e talora, indifesi al facile insulto straniero, squallore di libertà perduta. Perché condotti non da vanità o bramosia di ventura, ma da obbedienza alla Patria, benedicili, Signore. Con tutti i Caduti d’Africa e del mondo, fratelli soldati d’ogni Bandiera, purificati nell’ultima fiammata“.
In ottobre al comando dell’8ª Armata britannica, arrivò Bernard Montgomery.
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Quegli eroi morirono per dare onore e dignità alla loro patria e per essere traditi da questi ascari che oggi ci governano e che non sarebbero degni nemmeno di pronunciare il loro nome.Non ho vissuto quel tempo ,ma le gesta di quegli eroi ancora oggi mi commuovono e mi danno ancora un motivo di essere orgoglioso di essere italiano.Che possano riposare in pace con la gratitudine ed il ricordo di noi posteri che a loro dobbiamo la nostra dignità.
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Quello che apprezzo di voi combattenti del passato, è la vostra determinazione, l’eroico coraggio di portare al termine quello che vi era stato ordinato!! Senza Se e senza Ma!! Avete, col vostro ingegno, astuzia, tenacia e prontezza di riflessi resistito alla tempesta del momento…Nessuno nasce Eroe… Ma voi lo siete stati! Noi dell’Arma, vi ammiriamo e vi apprezziamo ora e sempre nei secoli dei secoli!! Al grido… “FOLGORE” ONORI A VOI!!
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Un nostro cugino Capitano carrista Vittorio Piccinini , ebbe la Medaglia d’oro al Valore Militare e ci mori ad El Alamein.
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