Colonialismo stellare. “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per… l’Italia”. Il Tricolore che andò sulla Luna

L’Italia non ha mai avuto un programma spaziale in quanto tale, ma nel 1971 un piccolo Tricolore italiano è stato portato sulla Luna a bordo dell’Apollo 15 “Endeavour”.
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1971_Bandiera Italiana_Luna_Worden_Apollo 15Era il 26 luglio 1971 quando dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral partiva la quinta missione lunare. Insieme al comandante David Scott,  ad Alfred Worden, pilota del modulo di comando e James Irwin, pilota del modulo lunare, volò per la prima volta, oltre al rover, anche un piccolo pezzo d’Italia poi rientrato sulla Terra il 7 agosto 1971.
Il Tricolore lunare è stato messo all’asta nel 2015 dall’Astronaut Scholarship Foundation, direttamente dalla collezione privata di Worden. Venduto con certificato di autenticità firmato dal pilota del modulo lunare e una targhetta in metallo con l’incisione “Flown to the Moon on Apollo 15 Al Worden, Apollo 15” è stata battuto a 5.500 dollari, dopo 38 offerte, ad un collezionista di Maui.
Mentre i membri dell’equipaggio dell’Apollo 15 Jim Irwin e Dave Scott esploravano la superficie della Luna, Alfred Worden condusse esperimenti nell’orbita lunare e più tardi nella missione eseguì un’attività extraveicolare nello spazio profondo a più di 200.000 miglia dalla Terra, stabilendo il record per la passeggiata spaziale più lontana, imbattuto ancora oggi.
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apollo-15_patch_PucciMa non fu l’unico pezzo d’Italia che volò nella spazio. La patch della missione Apollo 15 fu disegnata dallo stilista italiano, Emilio Pucci, scelta tra 540 altri disegni.
La versione originaria era coi classici colori dello stilista italiano: Pucci blues, viola e verde, modificati poi con rosso, bianco e blu. La patch era composta da tre uccelli stilizzati che sorvolano la superficie lunare (raffigurante il sito di atterraggio), ciascuno dei quali indicava uno degli astronauti.
Emilio Pucci fu un asso della Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale, pluridecorato con tre medaglie d’argento al valor militare. Nel 1940, in Africa Orientale, di stanza a Benina, volò sul Savoia-Marchetti S.79 Sparviero, mentre nel 1942 sui Savoia-Marchetti S.M.84, basato nell’aeroporto di Rodi-Gadurrà.
Amico e confidente di Edda Ciano Mussolini, fu lui nel gennaio 1944 ad accompagnarla in Svizzera per ricongiungersi con i figli. Prima di rientrare in Italia fu incaricato da Edda di far pervenire a Benito Mussolini, Adolf Hitler e al generale Harrer tre lettere con le quali minacciava che se a suo marito fosse stato fatto del male avrebbe divulgato i suoi diari (i famosi diari di Ciano…). Rientrato in Italia, attraverso i Comandi italiano e tedesco di Verona, consegnò le lettere. All’alba del 10 gennaio 1944 venne arrestato da agenti della Gestapo nei pressi di Lecco e incarcerato per 9 mesi a San Vittore.
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di © Alberto Alpozzi  – Tutti i diritti riservati
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