Questo è il quinto libro pubblicato dalla Edizioni Veterani San Marco che permette a tutti di conoscere fatti concreti di operatività militare che dalla fine del 1886 al 1946 riguarda questa incredibile storia sconosciuta a tutti.
Il San Marco soffrendo come unità operativa sempre appiedata anche in queste storie fa la differenza mantenendo fede al suo emerito motto: per mare e per terra, ma ovunque !Anche un altro motto antico veneziano che dice: quando il Leone alza la coda, tutti gli altri abbassano la loro, determina la qualità individuale e di gruppo militare che con piacere pacifico eleva la sua qualità di guerra militare. Dal 1900 la fanteria di marina, rifondata più volte come organizzazione militare, ottiene risultati riconosciuti da tutti i nemici e dai popoli amici. Una differenza che vede il San Marco ottenere sempre quel distinguo riconoscibile solo con l’addestramento del cuore marinaio, dell’orgoglio marinaio e della sapienza marinaia che sul terreno lo distingue. Dal 1919, esso diventa, per le famose gesta a difesa di Venezia, quell’unicum speciale che sorprende e che viene apprezzato per la sua identità leonesca. Da questo momento, chi entra a far parte del San Marco, entra in un corpo e una identità unica nel suo genere a livello internazionale. Tutti sanno che quando uno dice di essere stato al San Marco capisce che ha di fronte un uomo con la qualità del combattente onesto, veritiero e generoso e sa che non deve scherzare con la sua determinazione e sempre aperto al dialogo con la sua onestà di Leone del San Marco. Il San Marco nel 1936 invece di combattere i somali costruisce una strada lunga 1.137 chilometri che va da Massaua ad Adis Abeba ed entra per primo come reparto militare, anticipando il Comandante Badoglio. Nel 1940 riparte per la Tunisia, vince a Tobruk gli inglesi ed è presente come piccola unità anche a El Alamein. E lascia l’Africa del Nord come unico e ultimo reparto militare, imbarcato con la sua bandiera.
di Sergio Iacuzzi