
Una unità navale della Guardia di Finanza ha aperto il fuoco, a scopo intimidatorio, contro il peschereccio “Mohanel Anmed” battente bandiera tunisina. Il peschereccio non si era fermato all’ALT e nel tentativo di fuga ha speronato una motovedetta italiana. Il “Mohanel Anmed” era stato avvicinato a 9 miglia dalle coste di Lampedusa (acque territoriali italiane) mentre aveva calato le reti illegalmente. Scattato subito il controllo da parte della Guardia Costiera italiana e della Guardia di Finanza, il natante dopo aver speronato la Guardia Costiera ha guadagnato le acque internazionali, dove dopo essere stato fatto segno del fuoco italiano (400 colpi) è stato abbordato e fermato dalle Fiamme Gialle. L’intervento è stato concluso con successo dal Pv 7 Paolini del comando operativo aeronavale e da una vedetta del reparto operativo aeronavale della Guardia d finanza di Vibo Valentia, entrambe a Lampedusa.
Al termine dell’inseguimento, i militari hanno abbordato il peschereccio e lo hanno portato al porto di Lampedusa dove, con il coordinamento del procuratore capo Luigi Patronaggio e dell’aggiunto Salvatore Vella, è stato arrestato il comandante del motopesca e sequestrate le reti illecitamente utilizzate.
“Spero vivamente – ha dichiarato l’Ammiraglio Nicola De Felice – che la giustizia italiana punisca con la massima severità l’equipaggio del peschereccio tunisino sequestrato in queste ore dai nostri militari della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera nel porto di Lampedusa”.
Voci non ancora confermate dicono che un primo colpo di arma da fuoco sia stato esploso dal peschereccio all’indirizzo della motovedetta italiana e che a bordo poi sia stata trovata delle droga.