Nel sud dell’Etiopia, nel piccolo villaggio di Berkunchu sta sorgendo una nuova scuola che verrà intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

L’associazione ha già costruito nell’ex colonia italiana 26 pozzi, 29 strutture scolastiche, 2 ospedali, diversi ambulatori e cliniche e 3 centri di accoglienza di cui due per bambini disabili e malati di HIV. Ha inoltre finanziato interventi chirurgici e contribuito alle pratiche per le adozioni a distanza.
“Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno dato la loro vita ai valori della giustizia e della verità. I 2.500 giovani studenti che frequenteranno la scuola primaria a loro intitolata potranno conoscere il loro esempio di umanità, di coraggio e i valori che hanno incarnato” ha dichiarato Rabattoni.
“È un progetto che è piaciuto moltissimo a me e alla Fondazione – ha commentato Maria Falcone, sorella del giudice Falcone e presidente della Fondazione omonima – L’idea che Giovanni e Paolo Borsellino possano essere il faro delle giovani generazioni di un Paese che lotta quotidianamente contro la fame, le ingiustizie e le diseguaglianze ci riempie di orgoglio”.

L’associazione Centro Aiuti per l’Etiopia, con sede a Verbania, nasce grazie all’imprenditore Roberto Rabattoni dopo che, andato in Etiopia per adottare la sua prima figlia, vide le condizioni di estrema povertà nelle quali versa la popolazione.
La nuova scuola “Falcone e Borsellino” è l’ultima di una lunga serie di edifici scolastici già realizzati dall’associazione nel paese africano: Owiatiè, Oma, Maganasse, Zizencho, Indibir, Yeterek, Goru, Wolisso, Wolkitè, Burat Gheto, Kulit, Boditi, Barkarè e Soddo.
Nelle strutture scolastiche oltre all’istruzione di base vi è la formazione professionale per agricoltori, fabbri, falegnami e sarte.