L’enorme scultura della testa del Duce scolpita nel 1935 in Etiopia

“Nella conca di Adua, di fronte al monte Sullodà, un enorme effige del Duce è stata scolpita in un masso di pietra dura. Opera anonima di soldati-artisti che hanno voluto imprimere il segno più espressivo della loro passione richiamo possente della Patria lontana, incitamento ed auspicio ai combattenti ed ai colonizzatori”.
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Il volto di Mussolini venne scolpito come una figura solida e possente, ma al contempo reale. Questo nuovo linguaggio artistico si rifaceva alla descrizione di Filippo Tommaso Marinetti che divenne l’indicazione guida per le rappresentazioni istituzionali del Duce: «Labbra prominenti […] Testa massiccia solidissima […] testa dominatrice proiettile quadrato […] denti d’acciaio».
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Malvani infatti conciliò la sua carriera militare con la passione artistica.
In particolare si dedicò alla scultura in bronzo ma fu anche pittore ed illustratore di cartoline celebrative, di manifesti e di libri. Partecipò a numerose manifestazioni, tra le quali nel 1930 alla IV Fiera Campionaria di Tripoli e nel 1931 all’Esposizione coloniale di Parigi, dove curò l’allestimento del padiglione italiano per il quale realizzò una serie di manichini riproducenti i vari corpi militari in servizio nell’Africa orientale.
Malvani morirà nel 1962.
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