Prof. Sinagra: secondo il diritto internazionale le navi delle ONG sono navi pirata

augusto_sinagraRiportiamo una riflessione esclusivamente tecnico-giuridica di diritto internazionale del prof. Augusto Sinagra, docente di diritto dell’Unione europea presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza di Roma, già docente di diritto internazionale presso diversi atenei italiani.
Secondo quanto sostenuto dal prof. Sinagra le navi delle ONG navigano in regime di illegalità essendo vere e proprie navi pirata e mercanti di schiavi.
Per questo motivo viene impedito l’attracco nei porti italiani con la minaccia del sequestro delle imbarcazioni e l’arresto dell’equipaggio.
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Ecco le motivazioni:
1. Le navi che solcano i mari battono una Bandiera. La Bandiera non è una cosa meramente folkloristica o di colore. La Bandiera della nave rende riconoscibile lo Stato di riferimento della nave nei cui Registri navali essa è iscritta (nei registri è indicata anche la proprietà pubblica o privata).
2. La nave è giuridicamente una “comunità viaggiante” o, in altri termini, una “proiezione mobile” dello Stato di riferimento. In base al diritto internazionale la nave, fuori dalle acque territoriali di un altro Stato, è considerata “territorio” dello Stato della Bandiera. Dunque, sulla nave in mare alto si applicano le leggi, tutte le leggi, anche quelle penali, dello Stato della Bandiera.
3. Il famoso Regolamento UE di Dublino prevede che dei cosiddetti “profughi” (in realtà, deportati) debba farsi carico lo Stato con il quale essi per prima vengono in contatto. A cominciare dalle eventuali richieste di asilo politico.
4. Non si vede allora quale sia la ragione per la quale una nave battente Bandiera, per esempio, tedesca, spagnola o francese, debba – d’intesa con gli scafisti – raccogliere i cosiddetti profughi appena fuori le acque territoriali libiche e poi scaricarli in Italia quando la competenza e l’obbligo è, come detto, dello Stato della Bandiera.
5. Da ultimo è emerso che due navi battenti Bandiera olandese e con il solito carico di merce umana, non si connettano giuridicamente al Regno di Olanda e né figurino su quei registri navali, come dichiarato dalle Autorità olandesi.
Allora, giuridicamente, si tratta di “navi pirata” le quali non sono solo quelle che battono la bandiera nera con il teschio e le tibie incrociate (come nei romanzi di Emilio Salgari).
6. Ne deriva il diritto/dovere di ogni Stato di impedirne la libera navigazione, il sequestro della nave e l’arresto del Comandante e dell’equipaggio.
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Invitiamo all’approfondimento “L’ASPETTO GIURIDICO NAZIONALE (DIRITTO MARITTIMO E PENALE)” pubblicato sul sito della Marina Militare italiana
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2 thoughts on “Prof. Sinagra: secondo il diritto internazionale le navi delle ONG sono navi pirata

  1. Professore un osservazione su alcune affermazioni di accusa: i mercanti sembrerebbe siano persone che svolgono un attività commerciale di Forte Entità al fine economico, Sea Watch in che modo è collegata a quanto sopra descritto.

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